credit Antonellis
Brunner, Nicoli, Anastasi, Di Bari, Bianchini, Grandini, Tedesco, De Vincenzo, Sciacca, Kolyvanov, Bresciani. Questi gli uomini in campo l’ultima volta in cui Delio Rossi si è seduto sulla panchina del Foggia. Era la stagione 1995-1996, in cui la squadra pugliese disputa il campionato di Serie B, arrivando dodicesima.
L’ex Lazio guida la formazione rossonera fino alla 25^ giornata quando, dopo la sconfitta interna per 1-3 contro la Salernitana, viene esonerato. Al suo posto Tarcisio Burgnich, che raccoglie i frutti del suo lavoro e conduce la squadra alla salvezza. Oggi, a distanza di 27 anni dall’ultima volta, Rossi torna a sedersi su quella panchina, Dopo l’esordio con vittoria a Messina il Foggia cerca un altro successo contro il Giugliano per migliorare la classifica e scaldare i motori in vista dei play-off.
Che sarebbe stata una giornata ricca di emozioni lo sapeva anche lo stesso Delio Rossi a poche ora dal match: “Non sarà facile per me ma mi conosco, non è una partita come le altre. Ho avuto una grande predisposizione da parte del gruppo, hanno voglia di lavorare e questo è gratificante. Per alzare i ritmi devi allenare quindi la condizione fisica deve essere buona. Il problema in questo momento è dare ai giocatori qualche certezza tattica in più perché dal punto di vista fisico non posso migliorare la condizione ora. Mi aspettavo un pizzico di serenità in più ma ci sono gruppi che se li sproni di più poi danno altri risultati.
Ho parlato con tutti, sono uno che non da’ per scontato nulla e preferisco toccare con le mie mani. Canonico? Io sono a capo dell’area tecnica e sono anche un dipendente della società. Ho chiesto a lui di lasciarmi lavorare e poi lui farà le sue valutazioni. L’ho sentito un paio di volte, non sono uno che perde tempo in telefonate ma lui sa che io ci sono. Il Foggia è di chi gli vuole bene. Io tutto sto caos onestamente non l’ho visto, se mi fossi accorto che c’era qualcuno che interferiva col mio lavoro sarei intervenuto”. Difficilmente forse si sarebbe aspettato un’accoglienza come quella che il pubblico dello Zaccheria gli ha tributato: per Delio Rossi, standing ovation da parte di tutto lo stadio al suo ingresso in campo. Un lungo applauso per l’allenatore. 27 anni dopo.
A cura di Gabriele Ragnini
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