Home » Foggia, Gentile: “Nessuno ci credeva ma è venuto fuori l’orgoglio. Il mio compito finisce qui”

Foggia, Gentile: “Nessuno ci credeva ma è venuto fuori l’orgoglio. Il mio compito finisce qui”

Antonio Gentile Foggia - www,lacasadic.com

Antonio Gentile Foggia - www,lacasadic.com

Le dichiarazioni dell’allenatore rossonero dopo aver conquistato la salvezza nel playout con il Messina.

Il Foggia resta in Serie C. Al termine di una stagione sofferta, i rossoneri grazie a un 1-0 complessivo nel playout con il Messina ottiene la permanenza in terza serie, che può dare un senso diverso anche al futuro.

Proprio da ciò che attende i rossoneri nei prossimi mesi si è avviata la conferenza di un emozionato Antonio Gentile al termine della gara ma l’allenatore è stato chiaro sull’argomento: “Il futuro non dipende da me. Il mio compito finisce qui. La deroga scade oggi, domani sto a casa. Da domani torno a essere un tifoso del Foggia“.

Una parola chiave nella salvezza del Foggia è “orgoglio”, come ribadito da Gentile nel corso della conferenza: “Per me questo ha fatto la differenza. Io sono venuto qui ribadendo questo termine. Nessuno ci credeva ma questi ragazzi hanno dato tutti. Chi li ha definiti scarsi e mediocri deve ricredersi“.

Tra i vari aspetti, quello che ha fatto la differenza è sicuramente stato il cambio modulo. Il più prudente 5-3-2 si è rivelato un’arma vincente e Gentile palesa tutta la soddisfazione per il rendimento avuto nelle tre gare: “Ho seguito la squadra dall’inizio dell’anno. Mi sono fatto due conti e ho deciso di intraprendere questa strada per diversi motivi. Siamo stati bravi a rispettarmi la mia idea. Si è creata una forte identità. Si è vista una squadra compatta, come l’avevo immaginato.

Gentile: “Oggi è come se sotto la Curva ci fossero andati i ragazzi scomparsi a Potenza”

Nel corso della conferenza, poi, non è mancato il momento delle dediche: “Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine. Questa è casa mia“. E sul commovente saluto alla curva nel finale di gara: “Questa cosa va avanti da inizio stagione. La tragedia dei ragazzi ci ha colpito tanto e oggi è come se sotto le curve ci fossero andati loro“.

Emozioni fuori dal campo ma grande equilibrio in panchina, queste le armi di Gentile per raggiungere la salvezza. “Sono rimasto lucido, le emozioni non mi hanno travolto. Se fossi stato in un’altra squadra avrei provato le stesse cose, non mi sono fatto prendere dal tifo. Ho provato le stesse emozioni di tutti ma con la consapevolezza che ero l’allenatore“.

“Non ho sentito Canonico, il pubblico è stato da Serie A”

Non è mancato, nel corso del lungo inervento post-gara, anche un riferimento al proprio futuro: “Non lo so cosa mi spetta. Ho fatto un buon lavoro ma il calcio è maledetto. Nella mia carriera da calciatore ho capito che non bisogna abbattersi nè esaltarsi. Spero solo che il Foggia possa trovare una stabilità. Io sto lavorando e certamente ci sarà qualcosa per me“.

Infine non è mancato un riferimento al pubblico: “Ritengo abbia fatto la differenza ma non mi sorprende: questo è un pubblico da Serie A. Ci sono stati sempre vicino e alcuni giocatori non li ho mai visti così“. E sugli striscioni finali, polemici, delle curve: “Capisco la reazione del tifoso. La protesta arriva perchè c’è delusione per aver sofferto tanto. Il loro messaggio significava ci avete fatto morire ma sono convinto che siano felici“.