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Foggia-Turris e l’arte del calcio propositivo: il “gasperiniano” Caneo lancia la sfida a Zeman

Due litiganti e un pallone” – potrebbe essere il titolo per definire la sfida tra il Foggia e la Turris ed in particolare tra Zeman e Caneo. Due allenatori che amano un calcio propositivo, soprattutto il boemo che ne ha fatto un mantra. Lo stesso si può dire anche per il suo prossimo rivale, che ha scritto una piccola pagina di storia, portando i campani a giocarsi i playoff. Il destino ha messo di fronte due squadre che per alcuni tratti si assomigliano molto: l’idea al centro degli schemi di gioco.

Caneo, l’allievo di Gasperini

Caneo, soprattutto nella prima parte di stagione, ha messo in campo una vera e propria macchina perfetta, con la Turris che era riuscita a ricoprire zone alte di classifica. Un calcio quasi da playstation, con l’allenatore in panchina con il controller in mano. Il massimo dell’espressione l’ha raggiunto contro il Messina (qui gli highlights). Uno dei segreti? Il tridente, che quasi si pronuncia come se parlassimo di un unico giocatore: Leonetti-Santaniello-Giannone. Tutti e tre in doppia cifra, rifinitori perfetti di un gioco propositivo. Da chi ha imparato? Da Gasperini. Caneo, infatti, è stato il suo vice sia al Genoa ed anche all’Inter. Ne ha appreso i dettagli, che spesso fanno la differenza.

Nella Turris qualcosa di “gasperiniano” c’è, a partire dal modulo: 3-4-3 e con i tre davanti spesso liberi di muoversi e prendere diverse posizioni. A beneficiare di questo schema è stato anche Varutti, che ha messo a segno ben otto assist in stagione. Lo sappiamo bene come gli esterni siano decisivi nell’Atalanta, stessa cosa anche nei campani. Nel girone di ritorno hanno mostrato qualche difficoltà, un calo, ma le tre vittorie consecutive nelle ultime tre giornate hanno portato i biancorossi a sognare ancora la Serie B.

Foto Antonellis

Parola chiave? Calcio

Il Foggia ha sempre navigato nella zona playoff, per quasi tutto il campionato. Zeman ha rispolverato ovviamente le sue idee, partendo da una solida base: il 4-3-3. Un modulo che l’ha reso famoso ed ha dato vita alla famosa “Zemanlandia“. Anche in questo caso il tridente fa la differenza. Ferrante è l’uomo gol, con le sue 13 reti in stagione, anche se nelle ultime partite non ha lasciato il segno, causa anche un infortunio. Curcio è il giocatore che produce “diamantismo”, che crea qualità con semplici giocate, come dimostrano i suoi dieci assist in campionato.

Zeman può contare su un centrocampo solido e che partecipa attivamente alle azioni offensive. Petermann è entrato in 12 gol (4 reti e 8 assist). Zeman ruota molto i suoi giocatori, senza però cambiare mai linea di pensiero. La sfida tra Foggia e Turris ha tutti i presupposti per farci divertire.

A cura di Antonio Salomone

Antonio Salomone

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