Ganz e l’esultanza dedicata a “Tato”

Nel 2022 è il miglior marcatore in Italia

22 Febbraio 2022

Redazione - Autore

Rivincite e riscatto. Le stagioni vivono di attimi e di momenti. Frammenti in cui tutto può cambiare. È la storia del Lecco. È la storia del suo attaccante, Simone Andrea Ganz. Il Lago sullo sfondo. Le due sponde sono conquistare. Prima quella del Como. Ora quella bluceleste. I gol la sua arma. Gli ultimi nella vittoria contro il Mantova, la sua ex squadra. Una doppietta e un’esultanza speciale per il magazziniere “Tato”.

Ganz e il legame con “Tato”

Mani alle orecchie. L’esultanza del “Rigamonti-Ceppi” da sentire. Il Lecco è in vantaggio con il gol del suo numero 9. Secondo tempo. Calcio di rigore. Sul dischetto Simone Andrea Ganz. Un respiro. Palla alle spalle del portiere e 2-0. La curva che esplode. L’attaccante allarga le braccia e corre verso Donato Bonacina, il magazziniere del Lecco. Dietro di lui, tutti i compagni. Abbraccio speciale in cui tutto si racchiude. Il magico momento della squadra. L’entusiasmo che si respira in quello stadio. Il rapporto tra Simone Andrea e “Tato”. Una dedica promessa. Le battute del magazziniere sul passato a Como dell’attaccante. La profonda semplicità di un gesto.

Da Mantova a Mantova: Ganz è “on fire”

Spesso nel calcio, come nella vita, entra in gioco il destino. Mantova era la squadra in cui giocava lo scorso anno. La società da cui si aspettava una chiamata mai arrivata. L’avversario contro cui ha segnato il suo primo gol con la maglia del Lecco e, un girone dopo, una doppietta decisiva. Mantova rappresenta il suo riscatto. Un riscatto conquistato con pazienza, silenzio e lavoro. Difficoltà, poche presenze e pochi gol. Poi, il nuovo anno. Miglior marcatore in Italia. 8 gol e trascinatore del suo Lecco. L’attaccante si è dipinto di bluceleste. Un momento da sogno. Un Ganz “on fire”, come cantavano i suoi compagni negli spogliatoi dopo la vittoria contro il Mantova. Sulla riva del Lago è tornato a riecheggiare il suo nome. Simone Andrea Ganz.

A cura di Nicolò Franceschin