Dalla promozione con il Pisa al Valencia: la storia di Gennaro Gattuso dalla C

L’allenatore calabrese ha guidato il Pisa in C

gattuso
2 Giugno 2022

Redazione - Autore

Gennaro Gattuso ha firmato con il Valencia. L’allenatore italiano è a Singapore, ha incontrato la proprietà insieme al suo agente Jorge Mendes e la fumata bianca è finalmente arrivata. Nonostante la breve carriera da allenatore, Gattuso ha già allenato in piazze importanti come Milan e Napoli. Un percorso iniziato subito dopo aver smesso di giocare e cominciato dal basso. Una delle prime esperienze è stata proprio sulla panchina del Pisa in Serie C, dove è stato protagonista di un’annata positiva.

Il tridente delle meraviglie Mannini, Çani, Varela fa volare il Pisa

Gattuso inizia la sua carriera da allenatore nel 2013. La prima squadra è il Palermo in Serie B, ma viene esonerato dopo sei giornate. Poi arriva la prima esperienza all’estero con l’Ofi Creta, prima del ritorno in Italia nel 2015, quando viene scelto per guidare il Pisa in Serie C. In quella stagione Gennaro Gattuso trasmette i suoi principi di gioco alla squadra, adottando i suoi metodi di allenamento. L’allenatore calabrese, infatti, predilige il lavoro con il pallone, che viene svolto a ritmi intensi e dedica 1-2 sedute alla tattica individuale dei giocatori. Un altro aspetto fondamentale è dato dalla sua capacità di rivedere più volte le partite per individuare i punti deboli e correggerli. Il risultato finale, dunque, è la ricerca della perfezione per raggiungere il massimo risultato.

La sua filosofia è stata fondamentale per la conquista della promozione in B. Un’annata magica per i toscani che concludono al secondo posto in campionato, grazie ai 62 punti. Gattuso adottò diversi moduli, ma quello più utilizzato fu il 4-3-3 con Mannini, Çani, e Varela in attacco, che fu il capocannoniere della squadra con 7 reti. Il rendimento del tridente offensivo fu decisivo anche nella finale playoff contro il Foggia. All’andata il Pisa si impose in casa 4-2 grazie alla doppietta di Mannini e alle reti di Varela e Cani. Il ritorno allo Zaccheria, invece, si concluse con il risultato di 1-1. Eusepi rispose al vantaggio di Iemmello.

gennaro gattuso pisa

La bottiglietta di Foggia e il saluto al Pisa

La sfida di ritorno evoca dolci ricordi, ma nello stesso tempo fu contraddistinta da un brutto episodio. Nella ripresa, infatti, i tifosi del Foggia lanciarono una bottiglietta d’acqua a Gattuso, che fu colpito in testa. L’allenatore rimase a terra ed venne soccorso dai medici dello staff. L’arbitro, inoltre, sospese la gara per alcuni minuti. Quel giorno, inoltre, Gattuso venne espulso per un diverbio con De Zerbi. Il secondo anno alla guida del Pisa si aprì con le dimissioni per alcune divergenze con la dirigenza, causate dalla crisi societaria. La questione rientrò e decise di tornare, ma la squadra chiuse al ventiduesimo posto retrocedendo in Serie C.

Gattuso, quindi, decise di dimettersi salutando con una lunga lettera: “Quando arrivai in mezzo a voi ero ignaro di quello che avrei vissuto da quest’avventura. Giorno dopo giorno l’emozione che questa città ha saputo regalarmi si è alimentata del calore, dei sorrisi e dell’affetto che ognuno, a modo suo, ha saputo trasmettermi. Oggi il Pisa ha un futuro sicuro. Ma non posso dimenticare chi mi ha sostenuto nelle tante difficoltà che insieme abbiamo dovuto affrontare: ogni componente del mio staff, tutti i calciatori che ho allenato, i miei tifosi, la Curva Nord, fino all’ultimo dei bambini che veniva fino a San Piero anche solo per una foto. Coloro che giorno dopo giorno hanno fatto crescere un sentimento sincero che resterà per sempre. Un sentimento che possiamo comprendere e che custodiremo solo noi che l’abbiamo vissuto. Grazie Pisa, grazie a tutti i tifosi: mi avete fatto sentire uno di voi, mi sono sentito amato. E non lo dimenticherò mai”.

A cura di Giuseppina Citera