23 Dicembre 2021

Stadi, inclusività, sostenibilità economica e formazione. Ghirelli: iniziative e obiettivi della Lega Pro | VIDEO

La seconda parte della nostra video-intervista esclusiva al Presidente della Lega Pro

“Sono dell’idea che l’iniziativa più bella è quelle che deve essere ancora fatta – esordisce così il Presidente Ghirelli nella seconda parte dell’intervista ai nostri microfoni. Quel che è stato è stato, comunque ne cito un paio: se riusciamo a realizzare la trasformazione degli stadi allora avremo compiuto un passo avanti. Il calcio nel nostro progetto deve essere un più, un aggregatore di socialità e di rapporto con il territorio. Deve mettere insieme le società, non solo quelle di calcio, ma anche quella sanitaria. Pensiamo che cosa può essere come Hub uno stadio se fosse stato utilizzato nel periodo della pandemia. I nostri medici e le strutture avrebbero consentito un servizio senza togliere i medici e gli infermieri dagli ospedali.

Sostenibilità, formazione e una Lega inclusiva: Ghirelli e uno sguardo al futuro

“Dobbiamo rimettere in moto una barriera difensiva anche da questo punto di vista. Non dare per acquisito che questo sia superato, non è superato, dobbiamo alzare ancora le barriere. Lo stadio può diventare anche un’aula di formazione di nuova cultura ecologica – ne è certo Ghirelli –. Un altro obiettivo è riuscire nell’arco di qualche mese a mettere in campo il campionato dei disabili. Vengo da un confronto di qualche giorno fa promosso dal ministro Stefani e al quale ha partecipato anche Draghi. Se guardiamo questi mesi vediamo che i giovani hanno pagato il prezzo più alto, si sono rotte le relazioni sociali che sono importanti in quell’età. Per i disabili è stato ancora peggio. Vogliamo mettere in campo un campionato a partire dal prossimo anno, mi auguro anche composto da 60 squadre. Ho fatto un sondaggio e le nostre sono tutte favorevoli. Sarebbe bellissimo. Questo è il calcio che fa bene al paese. Se riusciamo a fare questo diventiamo una Lega inclusiva, capace di parlare al territorio e potremo essere sulla strada del calcio che cambia nel profondo la cultura”.

“La prima cosa è che dobbiamo lavorare sulla sostenibilità economica – ha specificato il Presidente Ghirelli – non solo per quanto riguarda il lato dei soldi ma anche sulla formazione dei dirigenti. Costruire e mantenere l’aspetto sociale territoriale avendo introitato dentro la cultura dell’impresa. C’è un elemento che è passato in sottordine: il primo decreto Cura Italia uno, per la prima volta equiparava lo sport al sistema industriale delle imprese. Questo ci ha consentito da un lato di utilizzare degli strumenti, come la cassa integrazione e l’apprendistato, ma allo stesso tempo ci ha posto una sfida: quella di portarci allo stesso livello dell’assetto industriale. Avere un’organizzazione aziendale di quel tipo. Dobbiamo mettere in campo tutte le novità che ci sono: la digitalizzazione, ad esempio. Ma possiamo andare oltre e portare i processi di intelligenza artificiale all’interno della Lega. Tesseramento, iscrizioni, rapporti tra società e Lega possono essere tutti IA”.

Il VAR anche in Lega Pro come strumento di formazione

“Se si trovano denari il VAR lo metterei domani, inteso come… ieri. Se avessi la percezione di vivere un calcio che ragiona a sistema sarei molto più ottimista. Paradossalmente il VAR serve più a noi, vi spiego anche perché. Gli arbitri sono più giovani, commettono logicamente più errori, sono in periodo di formazione e sarebbe uno strumento didattico e di formazione. Un sistema così – ha concluso Ghirelli – serve anche sopra e avrebbero assistenti e arbitri più preparati e più pronti e lo dico senza polemica”.

Intervista a cura di Lorenzo Buconi