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Ghirelli: “L’apprendistato professionalizzante è una svolta per il calcio italiano”

Crescita dei giovani, progressi e innovazioni: questi i punti cardine dell’intervento di Francesco Ghirelli ai microfoni di Sky Sport 24. Il fulcro dell’intervista però è stato l’apprendistato professionalizzante per i giocatori di Serie C, introdotto ufficialmente in giornata.

Ghirelli: “Ora l’obiettivo è abbassare l’età a 15 anni”

Il presidente della Lega Pro ha spiegato in diretta: L’apprendistato professionalizzante è finalmente realtà. Stiamo già lavorando per portare l’età per usufruire dell’istituto a 15 anni e abbassarlo ulteriormente. Come ho già spiegato nel comunicato ufficiale diffuso attraverso i canali della Lega Pro, l’apprendistato professionalizzante si applica finalmente anche ai calciatori. L’effetto della norma avrà una ricaduta positiva sia in termini di formazione per gli atleti sia per i le società, che vedranno finalmente riconosciuto in termini concreti, economici, il loro impegno nella valorizzazione dei giovani. Questa è la chiave per vincolare le società a questo tipo di rapporto”.

Ghirelli: “Ci lavoravamo dal 2012, scritta una bella pagina”

Ghirelli ha rivendicato con orgoglio l’impegno in prima linea della Lega Pro: “Abbiamo spinto in maniera forte per l’apprendistato. Ci stavamo lavorando dal 2012, con l’allora ministro Giovanni poi tutto si bloccò a causa della crisi di governo. Quello che abbiamo raggiunto è un risultato importante per il calcio italiano. Si apre una pagina nuova, che premierà chi valorizzerà i giovani dandogli la possibilità ai giovani di formarsi non sono sportivamente, ma anche culturalmente. È davvero una bella pagina”.

Ghirelli: “Servono veri maestri specializzati per i nostri giovani”

Inizia una nuova era con un preciso obiettivo, il rilancio del calcio italiano: “Dal nuoto, all’atletica al tennis, ci sono tanti risultati che stanno dando lustro allo sport italiano. Il calcio deve stare al passo e recuperare. Per due edizioni consecutive abbiamo mancato la qualificazione ai Mondiali. Le nostre risorse devono essere convogliate e indirizzate verso i giovani calciatori. Servono strutture all’altezza, ma anche maestri nel vero senso della parola per i giovani. Professionisti qualificati e specializzati per la loro formazione”.

Redazione

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