Giana Erminio, Tirelli da sogno: si scrive la storia

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Il racconto
“Sogna ragazzo, sogna” cantava Vecchioni, ed è proprio il sogno a guidare il cammino della Giana Erminio. Ma stavolta non sogna solo un ragazzo: sogna una squadra intera, un popolo, un’intera città — Gorgonzola.
Contro ogni pronostico, contro le difficoltà, la Giana scrive una pagina storica: per la prima volta vola alla fase Nazionale dei playoff. Una vittoria sofferta, sudata, straordinariamente vera. Un’impresa costruita insieme, con la forza del gruppo. La rimonta sul Renate è figlia del coraggio e di quell’anima che questa squadra ha sempre mostrato.
Il fantasma di Trieste aleggiava ancora, pronto a spegnere l’entusiasmo dopo quel rigore concesso dall’arbitro. Ma non questa volta. Non quest’anno. Mangiapoco si oppone, salva il risultato e tiene vivo il sogno.
Poi il destino sceglie un protagonista inaspettato: Tirelli, classe 2002, approdato in inverno dall’ Ascoli, entra nella storia. Nonostante una spalla malconcia, trova il gol della liberazione. “Io ci credevo, soprattutto dopo il rigore parato”, dirà dopo in sala stampa. Una frase semplice, ma che racchiude l’anima di questa squadra: credere sempre, anche quando tutto sembra perduto. Perché la Giana non molla mai. E ora il sogno continua.
Da Gavardo a Gorgonzola: il viaggio coraggioso di Tirelli
C’è chi cresce a piccoli passi e chi, come Mattia Tirelli, costruisce il suo cammino tra sogni, sacrifici e ritorni. Punta centrale nata nel 2002 a Gavardo, in provincia di Brescia, Mattia ha imparato presto cosa significa mettersi alla prova. Dalla Vighenzi, la squadra della sua terra, fino ai primi gol tra i grandi con la maglia della FeralpiSalò: a soli 16 anni il suo esordio in Prima squadra è già un segnale. Nel 2019/20, da giovanissimo, incontra anche la Giana Erminio, da avversario. Forse il destino stava già scrivendo qualcosa.
Poi, il salto tra i giganti del vivaio: la Primavera della Fiorentina, dove contribuisce alla conquista della Coppa Italia di categoria nella stagione 2020/21. Ma Mattia vuole crescere giocando, sentendo il campo sotto i piedi. Torna così a Feralpi, e da lì parte per un percorso nei dilettanti che parla di gavetta, ma anche di reti, passione e carattere. 25 gol in Serie D, con le maglie di Real Calepina, Brusaporto e infine Ravenna, dove le 13 reti segnate nel 2023/24 lo proiettano di nuovo tra i Professionisti. L’Ascoli lo accoglie in Serie C, e lui risponde con serietà e umiltà: 21 presenze, 1 gol, 2 assist, ma soprattutto tanta voglia di emergere, in una stagione tutt’altro che semplice per i bianconeri, passata tra tre allenatori e un contesto spesso instabile. Ma è tempo di nuove sfide. La Giana Erminio lo accoglie nel mercato di gennaio, e oggi Mattia ripaga la fiducia nel modo più bello: segnando il gol che vale la storia, quello della prima qualificazione nazionale nei playoff della Giana. Lo fa da guerriero, nonostante una spalla infortunata.
Un gruppo che alza l’asticella
Un gol all’ultimo respiro di Mattia Tirelli, al 96° minuto, regala alla Giana Erminio una vittoria epica: 2-1 contro il Renate e accesso storico alla fase nazionale dei playoff di Serie C. Accade tutto al sesto dei sette minuti di recupero: un lancio lungo, l’uscita alta del portiere Nobile che smanaccia ma non trattiene. La palla resta viva, e lì — nel cuore dell’area — Tirelli inventa un pallonetto morbido, quasi irreale. Il tempo sembra fermarsi. Il pallone danza in aria per un’eternità, poi si infila lentamente in rete. Il settore ospiti esplode, i tifosi biancazzurri sono travolti da un’emozione incontenibile.
È festa grande, è storia. Al triplice fischio è delirio puro: la Giana supera il turno e vola verso la fase nazionale con la consapevolezza di essere più di una squadra. Un gruppo vero, che ha saputo affrontare le difficoltà, ricostruirsi accogliendo tanti volti nuovi e dimostrare che l’unione può fare la differenza. Ora il cammino continua. All’orizzonte c’è il Monopoli: un nuovo ostacolo, un’altra sfida da affrontare con cuore e coraggio. Per continuare a sognare. Per provare a scrivere un’altra impresa.