Una promozione in Serie A, due in Serie B, due volte vincitore del Supercoppa di Serie C e in bacheca ci sono anche una Coppa Italia Primavera e un Supercoppa Primavera. A 31 anni Gianmarco Zigoni ha superato le 400 presenze in carriera e i 100 gol realizzati (120 per la precisione) smazzando anche 22 assist per i vari compagni di squadra incontrati nel corso del suo cammino da girovago del gol. Ora è alla Juve Stabia di Leonardo Colucci con cui ha messo a segno due gol, ultimo dei quali decisivo nella prima giornata di ritorno del girone C di Serie C contro la Gelbison.
A LaCasadiC con la Curva dello stadio ‘Menti’ alle sue spalle ha commentato: “Abbiamo mandato in archivio un girone d’andata molto positivo. Siamo quarti con tante squadre dietro che sulla carta avrebbero dovuto essere davanti a noi. Quando ripartiremo, a gennaio, dobbiamo provare a vincere quante più gare possibili per chiudere la stagione nel miglior piazzamento possibile in vista dei playoff. Siamo una squadra in cui ci sono tanti giovani talenti e calciatori esperti. Un ragazzo di cui sentirete parlare? Ce ne sono tanti bravi, ma se devo dirne uno allora occhio ad Andrea Silipo“.
Figlio d’arte, suo padre Gianfranco Zigoni ha giocato nella Juventus, fatto la storia del Verona e indossato, tra le altre, le maglie di Roma, Brescia e Genoa. Stesso sangue, stesso DNA, caratteri diametralmente opposti: “Il calcio è il mio sogno da quando ero bambino e mai non ho perso la voglia e l’entusiasmo di giocare. Ho ancora tanti sogni nel cassetto, vorrei tornare a giocare in Serie B. Magari con la Juve Stabia. In tanti mi chiedono come mai sia così introverso rispetto a mio padre di cui sono leggendarie le foto in pelliccia anche in panchina e c’è una leggenda rispetto al fatto che camminasse con una gallina al guinzaglio. Semplicemente ognuno ha il suo carattere. Quando ero piccolo il cognome un po’ pesava, ma oggi sono fieramente Gianmarco Zigoni. Lui mi segue sempre, è il mio fan numero uno”.
Indimenticabili i trascorsi al Milan: “Ho dei ricordi bellissimi, darei qualsiasi cosa per tornare a quando mi allenavo con Ronaldinho e Pirlo. Ho fatto il ritiro con loro e l’esordio nel 2010 a San Siro contro la Lazio. Sono cresciuto seguendo gli insegnamenti di Stroppa, mi dispiace per il suo esonero a Monza, ma spero avrà altre occasioni per continuare a dimostrare di essere un grande allenatore”.
A cura di Marco Festa
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