Dalla C alla A: i giocatori che hanno fatto il doppio salto nel 2025

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Alla scoperta dei calciatori che hanno fatto il “doppio” salto dalla Serie C alla Serie A
Nel corso del tempo, la Serie C si è affermata come un vero e proprio trampolino verso l’élite del calcio. Dal terzo gradino del calcio italiano sono transitati numerosi giocatori che oggi si distinguono in Serie A e in UEFA Champions League: un banco di prova ideale per i giovani talenti chiamati a confrontarsi con il professionismo autentico.
Uno degli esempi più recenti è quello di Lorenzo Bernasconi. L’esterno classe 2003 dell’Atalanta, reduce da una stagione eccezionale con l’Under 23 — 42 presenze e 12 assist — ha portato a compimento il suo percorso di crescita. Prima l’esordio in Serie A, entrando nei minuti conclusivi di Atalanta-Lecce, poi, appena tre giorni più tardi, è arrivato la titolarità in Champions League al Parco dei Principi contro il PSG campione d’Europa. Sia Jurić sia Palladino hanno puntato subito su di lui, assegnandogli uno spazio significativo nelle rotazioni nerazzurre.
Un altro giovane pronto a esplodere è Alessandro Nunziante. Il portiere classe 2007, arrivato a Udine dopo due stagioni da titolare al Benevento, è considerato uno dei prospetti più luminosi d’Europa. L’esordio in Serie A deve ancora arrivare, ma l’Udinese sa di avere tra le mani una promessa destinata a lasciare il segno.
Chiude il capitolo dei “predestinati” la storia di Antonio Arena. L’italo-australiano, approdato alla Roma in estate dal Pescara, incarna la precocità assoluta: è stato il primo classe 2009 a esordire e segnare tra i professionisti nei top 5 campionati europei. Vederlo oggi tra i convocati della prima squadra giallorossa è la dimostrazione che il talento non guarda in faccia l’età. Arena ha già mostrato di reggere la pressione, portando in campo quel mix di tecnica e fisicità che lo rende unico nel suo genere.
L’effetto Under 23: il laboratorio che accelera il futuro
Il successo del progetto Under 23 in Serie C sta rivoluzionando il modo in cui i grandi club italiani formano i loro talenti, creando un ponte concreto tra il settore giovanile e la prima squadra. Al centro di questa rivoluzione ci sono realtà come Juventus Next Gen, Inter U23, Atalanta U23 e Milan Futuro: veri e propri laboratori che accelerano la crescita dei giovani, offrendo loro minuti preziosi in un campionato professionistico. Basti pensare a Lapo Nava, figlio d’arte formatosi interamente nel vivaio rossonero, oggi vice di Audero nella sorprendente Cremonese di Davide Nicola. O a Davide Bartesaghi, esterno classe 2005 che, sotto la guida di Massimiliano Allegri, ha trovato una continuità straordinaria, culminata con i primi gol in Serie A contro il Sassuolo.
Ma non è solo il Milan a raccogliere i frutti. L’Inter, grazie al lavoro impeccabile di Stefano Vecchi, sta sfornando profili pronti per il grande salto. Nella recente sfida di Coppa Italia contro il Venezia, hanno esordito in prima squadra Matteo Spinaccè e Leonardo Bovo: due ragazzi che Cristian Chivu conosce alla perfezione dai tempi della Primavera. Nelle ultime settimane, anche Simone Cinquegrano e Alessandro Calligaris hanno respirato l’aria della Serie A, entrando nelle convocazioni e avvicinandosi sempre di più all’esordio tra i professionisti.

Il modello Next Gen come fucina di talenti
Negli ultimi anni, la Juventus ha trasformato la Next Gen in un vero asso nella manica: non solo un laboratorio per far crescere talenti puri, ma una “fabbrica di valore” che ha permesso al club di incassare importanti plusvalenze. Il passaggio in Serie C non è più un semplice step intermedio: è diventato il trampolino di lancio ideale per imporsi subito ai massimi livelli.
Il simbolo di questo successo è senza dubbio Kenan Yildiz: Erede designato di Alessandro Del Piero e punto fermo del nuovo ciclo juventino. Il numero 10 turco è stato capace di incantare con giocate da fuoriclasse nonostante la giovane età. Il prossimo a intraprendere lo stesso percorso potrebbe essere Pedro Felipe, centrale brasiliano classe 2004 che nelle ultime settimane è stato convocato spesso per sopperire all’assenza di Bremer. Oltre a lui, anche Simone Scaglia vanta diverse convocazioni con la prima squadra bianconera, a causa dei problemi fisici di Perin e Pinsoglio nell’ultimo periodo.
