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Il girone d’andata è terminato: cos’è successo nel Girone C dopo 19 giornate

Kaleb Jimenez esulta nella vittoria contro l'Atalanta U23

Kaleb Jimenez esulta nella vittoria contro l'Atalanta U23/ Credits: Catania FC

Tempo di bilanci in Serie C: andiamo a rivivere le emozioni del girone d’andata del Girone C formato 2025/2026.

Natale bussa alla porta, e con esso la necessità di fermarsi un secondo. Imperativo, adesso, è ricaricare le batterie e, al contempo, riflettere su quanto successo in questo 2025. Fondamentale, specialmente per chi vive di sport: proprio come le principali protagoniste della nostra Serie C. In particolare, il Girone C del nostro terzo livello, giunto al giro di boa con tante storie da raccontare e tante altre ancora da scrivere.

A partire dai piani alti, dove abbiamo assistito a un vero e propria ruota a ruota, tanto per scomodare Carlo Vanzini e il mondo della Formula Uno. Da una parte il Benevento, dall’altra il Catania: assoluti mattatori di un girone d’andata che le vede insieme in vetta con 41 punti ciascuna. Ognuno con la sua peculiarità: i giallorossi, per esempio, hanno scelto di attaccare. E forte anche, come raccontano i numeri: 41 gol realizzati e miglior produzione offensiva del torneo. Il tutto nonostante il cambio di guida tecnica, che ha visto Antonio Floro Flores rimpiazzare Gaetano Auteri. Anzi: da quando l’ex Napoli siede sulla panchina giallorossa, il club ha raccolto ben 5 vittorie (e 18 reti realizzate) su 6 incontri totali. Poco male.

Stesso discorso sulla sponda rossazzurra del fronte: i siciliani corrono forte. Con bomber meno prolifici, senza dubbio, ma con una difesa quasi impeccabile che, dalla sua, ruba occhio e penna. Parola ai numeri, dove la squadra di Mimmo Toscano domina per solidità e diligenza: sono ben 14 le partite chiuse senza subire gol, sono solo 9 le reti incassate in queste prime 19 partite. Dato di considerevole importanza, controbilanciato da un attacco altrettanto cinico che vale il terzo attacco del torneo (32 centri totali). Altra lancia a favore del Catania: in casa non ha ancora perso e ha registrato ben dieci clean sheets su dieci sfide. Tra cui quelli contro dirette rivali: lo stesso Benevento (battuto 1-0), Crotone (2-0) e Salernitana (2-0).

Proprio i granata vestono i panni di terza forza del campionato, complici i 38 punti finora accumulati. Il club, retrocesso dalla Serie B, ha prontamente affrontato una corposa rivoluzione estiva che lo ha visto cambiare allenatore, gerarchie interne e interpreti. L’obiettivo, dichiarato, è quello di tornare subito su: al momento, un intento parzialmente ostacolato da alcuni risultati avversi. Da novembre in avanti, la squadra ha vinto solo tre partite su otto, perdendo – per giunta 5-1 – sul campo del Benevento. Ma gli ultimi successi contro Picerno e Foggia hanno rilanciato Raffaele, consolidandone posizione e ambizioni: l’attenzione, adesso, è rivolta al girone di ritorno.

Girone C, che traffico in zona playoff: Cosenza e Casertana, poi le altre

Alla Salernitana toccherà alzare i giri del motore, perché dietro difficilmente perdonano: chiedere, in particolare, a Cosenza e Casertana. Le più costanti del lotto-playoff, dunque meritevoli di stare lì, a ridosso della zona podio. I calabresi, partiti a rilento, hanno progressivamente cambiato passo, assetandosi al quarto posto con 36 punti e il secondo attacco del girone. I campani, dalla loro, inseguono a una sola lunghezza di distanza: decisiva la mano dell’allenatore Federico Coppitelli, che – nonostante sia alla seconda esperienza tra i professionisti in carriera – è riuscito a plasmare una squadra quadrata e insidiosa.

Dietro, invece, è bagarre pura: dal sesto al decimo posto vige una forbice di soli 4 punti. Ancorate a quota 28 inseguono Crotone e Casarano, chi con qualche pensiero in più (i rossoblù di Longo accendono e spengono la propria luce), chi con l’entusiasmo della neopromossa: i pugliesi, rinomatamente ambiziosi, occupano già zone nobili. E raccolgono scalpi prestigiosi: hanno battuto sia Benevento che Catania. Successivamente troviamo il Monopoli della continuità, fermo a 27 punti, e il Potenza, che ha raccolto 25 punti. A 24, invece, un Audace Cerignola radicalmente mutato in estate e quindi spoglia della costanza di rendimento che vale l’alta classifica.

heinz casertana credit:official_casertana_fc
Heinz casertana credit: official_casertana_fc

Lotta-salvezza, tra centro gruppo e rischio playout

Sotto l’Audace Cerignola, è il Trapani ad aprire il fronte-salvezza: i granata, per giunta travolti da una serie di vicende extra-campo, sono undicesimi con 23 punti. Dovrebbero averne 31, ma la penalizzazione subìta per violazioni amministrative di 8 punti ha rimodulato nettamente classifica e obiettivi. Sotto, quindi dal dodicesimo posto dell’Atalanta U23 al sedicesimo posto ballano solamente 4 lunghezze. Nel mezzo, Sorrento e Team Altamura si spartiscono, rispettivamente, la tredicesima e la quattordicesima piazza, con i rossoneri che – dopo la nomina di Christian Serpini al posto di Mirko Conte – hanno conquistato ben 8 punti nelle ultime quattro uscite, riemergendo dai bassifondi.

Non possono dire lo stesso Cavese, Siracusa e Foggia, che coabitano l’ultima posizione valida per i playout: tutte e tre ferme a 18 punti. I cavensi non vincono da sei gare, al contrario i siciliani neopromossi sono in crescita, avendo vinto 4 delle ultime 9 gare. Lato satanelli, le tante difficoltà societarie e il cambio di allenatore – da Delio Rossi a Enrico Barilari – hanno minato il fronte sportivo. Come successo a Latina, dove Gennaro Volpe ha rimpiazzato Alessandro Bruno con i nerazzurri terzultimi a 16 punti; e come successo a Giugliano, dove il triplo salto di guida tecnica (Colavitto, Cudini, Capuano) non ha sortito un’immediata risalita. I gialloblù occupano il penultimo posto con 15 punti, a +1 sul Picerno fanalino di coda e anch’esso reduce da un cambio in panchina, con De Luca che ha lasciato spazio a Bertotto.