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Gelbison mai sola, quinta in classifica con dieci tifosi a spingerla

Immaginate di essere un tifoso della Gelbison, che fino all’anno scorso seguiva la sua squadra in Serie D. Una squadra che in Serie C, fino alla scorsa estate, non ci era mai arrivata. E che ora c’è, e vi fa sognare a occhi aperti. Con 15 punti in dieci giornate, che hanno proiettato la squadra rossoblù al quinto posto solitario in classifica, è difficile pensare che provereste qualcosa di diverso dal puro orgoglio.

Con fierezza, dieci tifosi si sono messi in viaggio da Vallo della Lucania per raggiungere lo stadio “Partenio-Lombardi” dove hanno spinto la Gelbison alla conquista dell’ennesimo risultato positivo di un avvio di stagione da sogno. Buon pari, 1-1 contro il Giugliano che sta giocando le sue gare interne nel capoluogo irpino in attesa di avere il proprio stadio a disposizione. Sugli spalti c’erano circa 200 spettatori in totale.

Sono tornati, i tifosi della Gelbison, in quello stadio in cui erano arrivati in circa un centinaio per il match alla seconda giornata con l’Avellino, finito 0-0. Chissà se avrebbero immaginato, oggi, di avere 4 punti in più dei blasonati biancoverdi. Quella fu per loro la prima trasferta tra i Pro. Ieri l’ennesima ed è arrivata un’altra prova di carattere nel primo derby in Lega Pro contro un’altra neo-promossa che sta volando, tanto da inseguire la Gelbison con una sola lunghezza di ritardo.

Foto: Giuseppe e Gianmarco Palladino

Gelbison, non chiamatelo miracolo

In realtà tra dirigenti, parenti dei giocatori e tifosi che non fanno parte del tifo organizzato e che hanno seguito la partita in altri settori dello stadio di Avellino, sono stati in circa 50 a sostenere la Gelbison. Gelbison che dopo essere passata in vantaggio con Graziani nel primo tempo è stata ripresa da Salvemini nella ripresa. Immediatamente cancellato il passo falso casalingo contro il Monterosi Tuscia, che aveva interrotto una serie di 4 vittorie consecutive. Ma no, la Gelbison non è un miracolo, piuttosto il prodotto di una programmazione che va avanti da anni. Quella portata avanti dal presidente Maurizio Puglisi.

Foto: pagina facebook Gelbison

Quel presidente che si è assunto la responsabilità di una scelta coraggiosa. Esonerare l’allenatore della promozione, l’avellinese (ironia della sorte) Gianluca Esposito avvicendandolo con Fabio De Sanzo. Una decisione che aveva lasciato in tanti perplessi, ma che è stata avvalorata dai risultati sul campo. Quattro vittorie, tre pareggi e tre sconfitte, due delle quali erano arrivate con la precedente guida tecnica. Fatale la seconda a Francavilla Fontana.

Foto: Giuseppe e Gianmarco Palladino

Gelbison, quella voglia matta di tornare a casa

E ora i tifosi non aspettano altro che potersi avvicinare a casa dopo un esilio obbligato a Pagani per tutta la prima parte della stagione. Attendono che vengano sbrigate le ultime formalità burocratiche per poter giocare al “Guariglia” di Agropoli dopo il via libera da parte della Commissione FIGC che ha effettuato un sopralluogo nelle scorse settimane. La Gelbison, intanto, continua a macinare punti mentre i suoi tifosi fanno altrettanto coi chilometri. Sempre in trasferta. Sempre più fieri e orgogliosi della propria squadra del cuore.

A cura di Marco Festa

Redazione

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