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Leone: “Un privilegio allenarmi con Ronaldo, con la Juve Stabia stiamo sognando ma pensiamo prima a salvarci”

Scendere per risalire è da anni il mantra di Giuseppe Leone, centrocampista scuola Juventus attualmente alla Juve Stabia. Dopo essere cresciuto all’interno del vivaio bianconero, il classe 2001 si è accasato prima al Siena e successivamente proprio in Campania. Nonostante le offerte da categorie più alte non mancassero, la scelta di rimanere ben quattro stagioni in Serie C sta portando i propri benefici. Ai microfoni de LacasadiC, Leone ha raccontato questa decisione e molto altro: “L’idea di base è quella che delle volte è meglio fare 1 passo indietro per poterne fare 2 avanti. È chiaro che poi la differenza la fa la voglia che uno ha di emergere. Sapevo che rimanendo in C avrei dovuto lavorare tanto per poter arrivare in alto ed è quello che sto facendo giorno dopo giorno” ha esordito il ragazzo.

Credit: Martina Cutrona

“Un privilegio confrontarsi con Ronaldo e Dybala, mi hanno sempre dato tanti consigli”

In merito alla propria crescita nel settore giovanile della Juventus e ai tanti allenamenti con campioni del calibro di Ronaldo e Dybala, Leone ha affermato: “È stato un privilegio poter allenarsi e confrontarsi con dei campioni del genere. Ho ascoltato i consigli che mi hanno dato e ho cercato di ‘capire’ il più possibile quei dettagli che possono fare la differenza e che potranno rivelarsi utili per la mia carriera”. Rimanendo in tema Juventus, il centrocampista fa parte di una generazione di talenti cresciuti con la Next Gen. Fagioli, Miretti e Nicolussi Caviglia hanno giocato fianco a fianco con Leone per tanto tempo prima di intraprendere strade diverse. Il centrocampista della Juve Stabia ha dichiarato: “Con loro sono in ottimi rapporti e ogni tanto ci sentiamo ancora. Ci conosciamo fin da quando siamo piccoli e abbiamo condiviso, oltre che all’esperienze sul campo, anche la scuola e quello che va al di fuori del terreno di gioco. Ognuno di noi ha il suo percorso davanti e la propria strada da seguire, con i vari ostacoli che essa comporta ma confido che un giorno ci ritroveremo a giocare insieme oppure l’uno contro l’altro”.

Credit: Martina Cutrona

“La Next Gen è stata una grande opportunità, ma rimane pur sempre una seconda squadra”

Il passaggio dall’under 19 alla Serie C è avvenuto presto, per l’esattezza nel 2020. Per il centrocampista, “la Next Gen è stata un’opportunità importante una volta uscito dalla Primavera che gli ha permesso di affacciarsi al mondo dei grandi”. Tuttavia, Leone non ne ha evidenziato solamente gli aspetti positivi: Rimane pur sempre una ‘seconda squadra’ e per tanto le differenze con gli altri club di C sono il calore che ti possono trasmettere i tifosi, cosa che in Next Gen non accade, piuttosto che tutti i ‘comfort’ che una società come la Juventus mette a disposizione”. L’esordio in Lega Pro è arrivato con i colori bianconeri, prima dell’Under 23, poi del Siena. In seguito al fallimento dei toscani, Leone ha deciso di firmare per la Juve Stabia: “Quest’anno abbiamo un obiettivo comune che è stato dato all’inizio dell’anno che è raggiungere il prima possibile la salvezza. Dopodiché tutto ciò che arriverà di più ci renderà felici e renderà felici i magnifici tifosi che ogni partita ci supportano. Detto questo l’obiettivo stagionale rimane la salvezza”.

Credit: Martina Cutrona

Leone: “Zidane è il mio idolo, Pjanic nel mio ruolo quello che mi ha impressionato di più”

Leone ha continuato l’intervista parlando delle sue aspirazioni e delle figure chiave all’interno del suo percorso di crescita. “Il mio idolo da sempre è Zidane. Nel corso della mia esperienza alla Juventus, il giocatore che mi ha stupito e che ho potuto vedere allenarsi da vicino è Miralem Pjanic. Il sogno più grande è quello di riuscire ad arrivare a giocare in Serie A, sarebbe una grande soddisfazione per me e la mia famiglia”. Per quanto riguarda invece la sua evoluzione come calciatore, il centrocampista ha affermato: “Nella mia crescita sicuramente ogni allenatore che ho avuto mi ha insegnato qualcosa. Anche i commissari tecnici che ho avuto in Nazionale Nunziata e Bollini mi hanno fatto crescere tanto. Inoltre, grazie a loro ho capito quanto l’essere gruppo e onorare la maglia azzurra sia fondamentale. Oltre a loro, la mia famiglia è sempre stata al mio fianco nella mia carriera sia nei periodi  belli sia nei periodi meno belli e grazie a loro sono riuscito a maturare mentalmente ed a restare sempre con i piedi per terra”.

Redazione

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