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Dallo scudetto con la Lazio alla Champions con il Milan, Pippo Pancaro e la nuova avventura in panchina

Alla Lazio c’erano tanti Giuseppe, come Signori e Favalli. Così dissi a Erikkson che poteva chiamarmi PippoDa lì è nato tutto”. Così Giuseppe Pancaro spiegava l’origine del suo soprannome in un’intervista a grandhotelcalciomercato.com. L’ex difensore di Lazio e Milan ha poi intrapreso la strada da allenatore e dallo scorso 21 ottobre è alla guida del Monopoli. Dallo scudetto con la Lazio alla finale di Istanbul con il Milan sono tante le emozioni che il calcio ha dato a Pancaro.

E adesso dunque la sua nuova sfida si chiama Monopoli. Tra ambizioni e una squadra che cerca continuità. Sì perché il turno infrasettimanale di ieri ha regalato soltanto un pareggio (contro il Latina in trasferta). Mentre proprio Pancaro chiedeva ai suoi continuità – parola che ritorna – dopo la vittoria della giornata precedente contro la Virtus Francavilla, davanti ai propri tifosi.

La Lazio, il coronamento di un sogno

Pippo Pancaro inizia la sua carriera a Cagliari, 5 anni in cui riesce a togliersi grandi soddisfazioni. L’esordio in Serie A e il gol in semifinale di Coppa Uefa contro l’Inter mettono in mostra le qualità del difensore che riceve molte offerte importanti, dal Bayern Monaco di Trapattoni alla Juventus. Pancaro sceglie però la Lazio, grazie soprattutto alla voglia di averlo in squadra da parte di Eriksson. Sei anni in cui il giocatore vive una delle giornate più indimenticabili della squadra biancoceleste: “Il giorno dello scudetto è stato meraviglioso. La città è completamente esplosa”. Quel gruppo è stato forse il più affiatato, coeso e vincente della storia della Lazio. Per questo Pancaro non avrebbe mai voluto lasciarlo, ma alcune scelte societarie e l’interesse di Galliani di portarlo al Milan hanno favorito il suo allontanamento da Roma. 

Il Milan, l’incubo di Istanbul e il riscatto

Arrivato a Milanello, Pancaro si sentì subito a casa, in un ambiente sereno dove poter lavorare con alcuni dei più grandi campioni del momento. Maldini, Cafu, Kakà, Pirlo, chi più ne ha più ne metta. Con Ancelotti allenatore, parte di una squadra unica. Le soddisfazioni infatti arrivano. Dalla Supercoppa Europea alla vittoria dello Scudetto fino alla notte che tutti i tifosi milanisti sperano di dimenticare, ma che rimarrà probabilmente sempre impressa nella mente: la finale di Champions League persa dilpidando un vantaggio di 3 gol, ai rigori contro il Liverpool a Istanbul: È stato un incubo, un qualcosa di inspiegabile”. I campioni però si vedono anche nelle più grandi difficoltà, saper gestire le sconfitte è una dote che hanno solo le grandi squadre. Infatti dopo due anni è arrivata subito la rivincita. Ad Atene nel 2007 il Milan scacciò via i fantasmi della precedente delusione e si prese la rivincita contro i Reds, portandosi sul tetto d’Europa. Questione di mentalità. 

Gli inizi da allenatore seguendo le orme dei più grandi

Dopo una straordinaria carriera da giocatore, ora Pancaro ha intrapreso quella da allenatore. Cercando di seguire le orme dei grandi allenatori che ha avuto, l’ex difensore ha iniziato come vice sulla panchina del Modena per poi fare esperienza con Juve Stabia, Catania, Catanzaro e Pistoiese. Nonostante nel calcio abbia già vinto praticamente tutto, Pancaro vuole continuare ad imparare e migliorare, caratteristica che lo ha sempre contraddistinto: “Devo ammettere che ho studiato tanto, guardato tanto calcio. Credo sia fondamentale saper adattare le proprie idee alle caratteristiche del gruppo che si ha a disposizione. Bisogna diventare padroni di un’idea, per poterla poi plasmare a seconda delle circostanze in cui ci si trova. La strada è lunga, ma ci sono abituato”.

Sulla sua strada ora c’è una nuova sfida: Monopoli. 

Non solo Pancaro, gli allenatori in Lega Pro dal grande palmarès illustre

La Serie C risponde alla Serie B dei campioni del mondo. Se in B troviamo allenatori come Fabio Cannavaro, Filippo Inzaghi e Fabio Grosso, anche la Lega Pro può vantare tanti ex big del calcio italiano e internazionale ora in panchina. A partire da Pippo Pancaro che in carriera, con le maglie di Lazio e Milan, ha conquistato due Coppe Italia, due Supercoppe UEFA, una Coppa delle Coppe e due campionati di Serie A. L’allenatore del Monopoli, però, è in buona compagnia. L’allenatore dell’AlbinoLeffe Giuseppe Biava, ad esempio, ha nel suo palmarès una Coppa Italia con la Lazio. Stesso trofeo vinto da Aimo Diana (Reggiana) e Andrea Dossena (Renate), rispettivamente con le maglie di Parma e Napoli. Bacheca appesantita dai trofei quella di Sebastiano Siviglia, allenatore del Potenza ed ex capitano della Lazio. Una Coppa delle Coppe con il Parma, due Supercoppe italiane e una Coppa Italia in bacheca per l’allenatore classe 1973. Una sola Coppa Italia, invece, vinta da Mimmo Di Carlo in carriera da calciatore, ma dal sapore importante. L’ex centrocampista, infatti, può raccontare di esser stato tra i protagonisti dell’unico trofeo vinto dal Vicenza in carriera.

Nessun trofeo nel nostro paese ma un’importante carriera in giro per il mondo per Jorge Vargas. L’allenatore della Pro Patria, infatti, ha vinto da calciatore un campionato cileno con l’Universidad Catòlica e un campionato austriaco con la maglia del Salisburgo.

A cura di Filippo Saloni

Redazione

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