Gubbio, Di Carlo: “Alziamo il livello, contro il Bra non sarà facile”

Domenico Di Carlo (Credit_ A.S. Gubbio)
Le parole dell’allenatore alla vigilia della sfida di campionato della 5^ giornata contro il Bra.
Parte favorito il Gubbio di Mimmo Di Carlo in vista del match della 5^ giornata contro il Bra. In conferenza, l’allenatore ha presentato così la sfida che attende i suoi: “Bisogna alzare il livello di attenzione e concentrazione, perché è una neopromossa che gioca bene, si difende bene e non ha mai subito l’avversario.
In questo campionato, dobbiamo rispettare tutte le squadre, senza paura, lavorando sull’aspetto psicologico dell’attenzione. Giochiamo in casa davanti ai nostri tifosi, ci teniamo a vincere, ma ho chiesto ai ragazzi di alzare il livello di concentrazione, perché col Bra sarà una partita difficile e ostica. Superarla significa fare un passo avanti.
Continuità di prestazione, mettendo in campo più qualità, perché ora non siamo abbastanza concreti. Serve più ferocia, il nostro dictat di inizio campionato. Dobbiamo dare prestazioni di squadra, con un aspetto mentale sempre pronto e determinato fino al 95′. Il coraggio è la prima cosa che ho chiesto alla squadra, e lo richiedo ancora.
In un campionato equilibrato con squadre di livello simile, vince chi ha più fame, chi arriva prima sulla palla, chi è più convinto di vincere”.
Di Carlo: “Tutti disponibili”
E ancora: “A parte Di Massimo e Costa, che non ci saranno, tutti gli altri sono disponibili, un buon segnale che mi consente di scegliere la formazione e avere cambi. Nelle tre partite ci rifletteremo dopo la gara col Bra, perché ora contano i tre punti e la prestazione con loro.
Siamo concentrati su questa partita, e lo dico a tutti: non diamo per scontato che sarà facile. Non basta chiamarsi Gubbio, Perugia, Ascoli o Arezzo per vincere. Tutti devono lottare fino al 95′ con determinazione“.

Dal Togo all’Everton, l’Italia e l’idolo Pirlo: Halid Djankpata, il titolarissimo del Gubbio
“Certi amori non finiscono, fanno giri immensi poi ritornano”. Se il percorso di Halid Djankpata fosse un film avrebbe come colonna sonora la celebre canzone di Antonello Venditti che calzerebbe perfettamente con la sua storia. Un viaggio che parte da Lomè, in Togo, luogo di nascita del centrocampista del Gubbio. La sua famiglia decide di trasferirsi in Italia quando Halid ha appena 9 mesi.
Cresce a Milano e coltiva sin da subito la sua passione per il calcio, muovendo i primi passi nell’Usmate. L’amore per il pallone cresce di pari passo con quello per l’Italia, il paese che lo ha accolto e che ormai considera casa. E rincorrere un pallone per un bambino significa rincorrere un sogno, che accomuna tutti gli appassionati dalla tenera età: indossare la maglia azzurra (LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO).