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Gubbio, Braglia sarà il nuovo allenatore

Piero Braglia sarà il nuovo allenatore del Gubbio. Raggiunto l’accordo economico con la società presieduta da Sauro Notari. Contratto biennale. L’intesa verrà ufficializzata dopo l’esonero di Vincenzo Torrente. Dopo essere stato silurato dallAvellino, lo scorso 16 febbraio, per Braglia è alle porte una nuova sfida: nel girone B di Serie C. Oggi la stretta di mano dopo l’incontro tra le parti in città.

Gubbio, ecco Braglia: mister promozione, specialista dei playoff

Esperienza al potere. Nei campionati professionistici Braglia ha ottenuto 5 promozioni. Dopo la prima (con il Montevarchi, dall’allora Serie C2 alla Serie C1) l’allenatore ha portato in alto Catanzaro e Pisa raggiungendo la Serie B grazie alle vittorie nei playoff, rispettivamente nelle stagioni 2003/2004 e 2006/2007.

Dopo le esperienze con Lucchese, Frosinone e Taranto, Braglia ha aggiunto un altro salto di categoria nel suo palmares accomodandosi sulla panchina della Juve Stabia: a Castellammare è stato protagonista di un doppio trionfo grazie alla vittoria degli spareggi promozione e della Coppa Italia di categoria. Poi il Cosenza con la grande impresa agli spareggi promozione nella stagione 2017/2018, portando la squadra in B contro ogni pronostico. Un traguardo raggiunto partendo dal quinto posto in classifica.

A seguire l’avventura con l’Avellino, conclusa al terzo posto in classifica e in semifinale playoff nell’annata 2020/2021 con l’eliminazione contro il Padova. A febbraio è stato sollevato dall’incarico venendo sostituito da Carmine Gautieri. Stesso destino per il direttore sportivo con cui ha lavorato nel biennio irpino: Salvatore Di Somma, avvicendato con Vincenzo De Vito. Braglia ora è pronto per ripartire con la nuova avventura targata Gubbio. Gli umbri si affidano a uno dei veterani della categoria, con oltre 900 panchine tra i professionisti.

Pane al pane, vino al vino. Piero Braglia si odia o si ama per il suo carattere schietto e il suo modo di comunicare, franco e diretto: “Vorrei vincere un altro campionato, prima di smettere. Come si vince? Anche con la fortuna, con la bravura dei giocatori, un insieme di cose. Quando si vince non è mai facile. Spesso sento da allenatori in Serie C, vorrei arrivare ad allenare in Serie A. A me, sinceramente, non manca. Ci ho giocato da calciatore, non mi manca niente. Sto proprio bene così” aveva spiegato nel corso di un’intervista a Rai Sport poco prima del suo esonero dalla guida dell’Avellino.

Redazione

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