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Difensori goleador e un entusiasmo ritrovato: il Gubbio vince ancora e non vuole smettere di sognare

Credit: AS Gubbio 1910 - www.lacasadic.com

I difensori trascinano in alto il Gubbio, secondo in classifica e ancora imbattuto.

Continua a stupire il Gubbio che batte anche il Bra (1-0), penultimo in classifica e sale a 11 punti. Seconda vittoria consecutiva, entrambe di misura per i rossoblu che restano imbattuti e si portano al 3º posto, a -1 dalla coppia di vetta Arezzo e Ravenna.

La squadra di Di Carlo è stata protagonista nel complesso di un inizio di stagione molto positivo. Dopo l’eliminazione in Coppa Italia Serie C per mano del Latina, i rossoblù hanno vinto all’esordio con il Rimini (0-1) e pareggiato con l’ostica Samb e nel derby con il Perugia (entrambe 1-1). Nelle ultime due giornate sono arrivate due vittorie contro le neopromosse Forlì e Bra che hanno fatto proiettato il Gubbio nelle zone nobili della classifica.

A decidere la gara contro i piemontesi è stato ancora una volta un difensore, il giovane Alessandro Di Bitonto, arrivato in estate in prestito dal Sassuolo. Il reparto arretrato è stato grande protagonista in queste prime giornate, non solo perché gli umbri hanno subito solo 2 reti ma anche perché 3 dei 5 gol segnati fin qui sono arrivati proprio dai difensori. Gli altri 2 li ha segnati capitan Signorini che è al Gubbio addirittura dal 2020 e ha più di 140 presenze in maglia rossoblù. L’altezza dei giocatori rossoblu e gli schemi su palla inattiva studiati da Di Carlo si stanno rivelando un fattore. Le squadre avversarie dovranno iniziare a prendere delle contromisure per contrastare i difensori goleador umbri.

Signorini ha 35 anni mentre Di Bitonto 19, la perfetta sintesi del Gubbio costruito dal ds Leo. L’ex Roma ha creato un mix di giovani ed esperti, pronto a stupire in un Girone B molto equilibrato. Ora i rossoblu saranno attesi due trasferte, contro Campobasso e Vis Pesaro: due sfide toste per un Gubbio a caccia di conferme e continuità.

Gli altri protagonisti

Dopo l’11º posto e l’eliminazione ai playoff al primo turno della passata stagione il Gubbio ha deciso di separarsi da Gaetano Fontana e di puntare su Domenico Di Carlo, allenatore esperto che ha vinto due volte la Serie C (con Mantova e Vicenza) e vanta più di 200 panchine in Serie A, la maggior parte delle quali con il Chievo Verona. Dopo le ultime altalenanti esperienze alla guida di Pordenone, SPAL e Ascoli l’allenatore ha grande voglia di riscatto e rivalsa e può essere sicuramente soddisfatto dell’inizio della sua avventura in Umbria.

Di Carlo ha plasmato un Gubbio solido, quadrato e compatto. I rossoblu sono squadra ostica, fisica, muscolare e attenta, concedono e subiscono poco. Oltre ai difensori col vizio del gol, tra i più positivi anche l’attaccante Christian Tommasini, che era partito fortissimo (2 gol nelle prime 2), i laterali Lorenzo Podda e Francesco Zallu e il centrocampista Halid Djankpata, cresciuto tra Everton e Spezia. In attesa ovviamente di Andrea La Mantia, colpo di mercato che porta con sé gol ed esperienza.

Domenico Di Carlo (Credit_ A.S. Gubbio)
Domenico Di Carlo (Credit_ A.S. Gubbio)

Torrente, Gomez, Lamanna: l’ultimo Gubbio che conquistò la Serie B

In città si respira un entusiasmo ritrovato. Per Di Carlo, contro il Bra, il “Barbetti” è stato il 12° uomo in campo e ha spinto i rossoblù alla vittoria finale. L’allenatore però predica calma e piedi per terra, consapevole che sono passate solo 5 passate giornate e la strada da fare è ancora lunga: “La squadra non vuole prendere gol. È un Gubbio che mi piace come spirito, non vogliamo mollare mai. Dopo 5 giornate è difficile dire quali squadre sono forti, sono partite bene Arezzo e Ascoli. Pensiamo partita dopo partita, voliamo basso. Il Gubbio sta dimostrando che, con una buona dose di aggressività e ritmo alto, sa soffrire, ma sono altre le squadre costruite per vincere il campionato. Noi vogliamo provare a dare fastidio”.

Questo incoraggiante avvio di campionato ha riportato alla mente di tifosi rossoblu la stagione 2010-2011 in cui gli umbri vinsero la Serie C e conquistarono la promozione in Serie B. Era il Gubbio di Vincenzo Torrente, di Juanito Gomez, Eugenio Lamanna e di un giovane Alfredo Donnarumma. In cadetteria i rossoblù vissero una stagione difficile, travagliata con ben 4 cambi in panchina e non riuscirono a evitare la retrocessione. Ora dopo tanti anni il Gubbio è tornato a essere protagonista e a sognare in grande e non vuole porsi limiti.