Credit: Simone Grilli AS Gubbio 1910
59 punti in classifica e quinto posto in campionato. Il Gubbio di Piero Braglia è una delle nove squadre del girone B di Serie C qualificate ai playoff. La regular season degli umbri si è conclusa con la vittoria da incorniciare per 4-0 contro il Rimini. Esisteva miglior modo per presentarsi ai playoff? 38 gol subiti e quarta miglior difesa del girone B. Ma la svolta arriva da una rivoluzione tattica.
Braglia non ha dubbi e dopo le prime giornate decide di cambiare schema. Via la difesa a tre. Tutto sul 4-3-1-2: difesa a quattro. Con il trequartista dietro le due punte, abile anche a giocare sulla fascia. Dunque, adattare la squadra ai vari momenti della partita. Che sia 4-3-1-2, 4-3-2-1 o 4-3-3 c’è un filo che lega questi tre moduli: la difesa a quattro. Diventata quasi imprescindibile per l’allenatore ex Lecce.
Trascinati da Alessio Di Massimo e King Udoh, il Gubbio inizia il 2024 nel migliore dei modi. Una sola sconfitta in dodici giornate. È proprio Udoh che inizia a fare la differenza: «Qui sto davvero bene. Eravamo partiti con l’idea di fare un campionato tranquillo, ma adesso siamo addirittura quinti». Tra dicembre e gennaio il classe ’97 è autore di una crescita sorprendente: quattro gol in sette giornate. Due gol sono pesantissimi: decideranno le vittorie esterne contro Rimini e Pineto. Poi il calo. Tre sconfitte consecutive con Cesena, Perugia e Sestri Levante. Ma il cammino è segnato: gli umbri faranno i playoff.
I giovani al centro del progetto. Questa la filosofia del Gubbio e del ds Mignemi. Non a caso in estate, con la cessione di Arena al Pisa, è arrivata anche la plusvalenza più grande nella storia del club. Ma il club umbro ha dato continuità al progetto giovani con gli acquisti di Alessio Brambilla, Jacopo Desogus e Bernando Calabrese. Un binomio perfetto quello tra la società umbra e l’allenatore di Grosseto.
Gran parte del gioco lo fanno anche le ambizioni. E Braglia ora sogna la Serie B con il suo Gubbio: «Non sempre la squadra più forte vince, anzi, personalmente tutte e tre le volte che li ho vinti non avevo l’organico più forte. Spero che questi ragazzi capiscano che non tutti gli anni i playoff si possono giocare nella carriera di un calciatore e che poi certi treni, quando passano, difficilmente tornano. Nei playoff la differenza la farà lo stato fisico e la testa con cui un giocatore si approccia a queste partite e, di conseguenza, il tipo di carriera che un ragazzo vuole fare».
L'ex Milan annuncia la sua decisione per il futuro Si chiude la carriera da allenatore…
Tutto quello che c'è da sapere sul match valevole per il primo turno della fase…
Il club conferma allenatore e direttore sportivo Nel segno della continuità, ancora una volta. Il…
Al via i playoff di Serie C, le gare del primo turno tutte in programma…
Per la prima volta nella sua storia, il Pineto ha conquistato l'accesso ai playoff di…
Continuano i disagi del calendario La morte di Papa Francesco della scorsa settimana, aveva portato…