Giovani, fiducia e nuove ambizioni: è un Gubbio formato U23

Credit: AS Gubbio 1910 - www.lacasadic.com
Il Gubbio è tra le sorprese più intriganti di questo avvio di stagione.
Cambiare è possibile. Perché mentre il calcio guadagna valore e perde valori, una piccola realtà lavora nell’ombra e raggiunge in silenzio. Quasi senza dare nell’occhio. Come le grandi storie insegnano. Quella del Gubbio ha i contorni di una favola, e piace proprio perché ci regala qualcosa. Qualcosa in cui credere. Non è proprio questo il bello del gioco?
Passo svelto, testa alta e via, verso un domani che sorride. Non potrebbe essere altrimenti: il futuro è oggi. E si scrive in campo. Vale la pena, vale anche la penna. Alla regia, Mauro Leo. Alla direzione tecnica, Domenico Di Carlo. Sul set, giovani interpreti e tanta voglia di dimostrare: la squadra rossoblù è più di una semplice comparsa. Lo dicono i numeri: quattro partite, otto punti, momentaneo terzo posto. Risultati che assumono ancor più valore, considerata l’età media del gruppo. La vera forza di una società che crede, osa e agisce.
Anche la partita contro il Forlì (vittoria 1-0) è stata manifesto di un’idea solida. Rafforzata attraverso etica e lavoro sinergico, improntata su fiducia, crescita e valorizzazione dei ragazzi. Prelevati da altre squadre (Bagnolini, Di Bitonto e Djankpata), o fatti in casa, la sostanza non cambia: ognuno gode di spazio e considerazione. Dati alla mano, il Gubbio è tra le squadre che punta con maggiore attenzione sulle quote Under: 350 minuti contro il Rimini, 472′ contro la Sambenedettese, 460 nel derby contro il Perugia e 448 nell’ultimo match disputato contro i biancorossi. In due di queste gare, il contatore si è assestato oltre i 450 minuti massimi richiesti, superando dunque il requisito minimo di 271. Totale? 1730 giri d’orologio. Che, sul lungo termine, possono portare benefici sportivi.
Questione di regolamento. L’impiego dei giovani è così incentivato. La Lega, infatti, riconosce alle società che lanciano i propri talenti dei contributi economici, con particolari eccezioni per i prodotti del vivaio e per i giocatori di proprietà. Tutte prerogative che il Gubbio ben incorpora e ben interpreta. A conferma di come cambiare sia davvero possibile: basta interpretarne il flusso. Ed esserne consci.
Gubbio, il regolamento ti premia: ecco perché
Il rispetto delle regole porta sempre un plus, anche a livello di reputazione e credibilità. Su questa certezza, in tal senso, il Gubbio ha basato la sua politica. Riponendo speranze e risorse su ragazzi di assoluta prospettiva, per costruire un’identità riconoscibile. Dogma perseguito in sede di mercato, dove il ds Leo ha apportato i ritocchi giusti, funzionali al progetto e progressivamente divenuti punti di riferimento. Esempi concreti? Il portiere Bagnolini, il difensore Di Bitonto e l’esterno Djankpata, oltre ai coetanei Baroncelli (centrale) Minta e Ghirardello (attaccanti). Fatta eccezione per l’estremo difensore (2004), parliamo di giocatori appena entrati nella maggiore età.
Se per la classe 2003 sono ammessi a minutaggio soltanto due calciatori, per le altre annate (dalla 2004 alla 2009) non vi sono paletti né restrizioni. L’ultima etichetta ”Under” vale così una costante di 0.80, che sale con l’età: 1 per i 2004, 1.20 per i 2005, 1.40 per i 2006. Non solo: anche la trafila gioca il suo ruolo. Difatti, l’utilizzo di giovani coltivati nel vivaio (come Valerio Conti) vale un incremento del coefficiente. Discorso affine anche per i giocatori di proprietà (come Podda e Zallu), che aumentano la soglia di un ulteriore 30%. Insomma: la strada è tracciata. E parla la lingua della continuità.

I prossimi impegni
Continuità che dovrà essere anche la parola d’ordine da ergere a strumento di conquista sul campo. Le stesse qualità che il Gubbio sfoggia e rimarca, come ampiamente dimostrato fino a questo punto del campionato. Riprendiamo i numeri, che dicono tanto. Se non proprio tutto: la squadra di Di Carlo, attualmente, è in piena zona playoff. Complice un avvio di stagione concreto: 2 vittorie, 2 pareggi, nessun ko. 4 gol fatti, 2 subìti e scalpi importanti portati a casa: il pareggio contro il Perugia e il colpo di misura rifilato al rampante Forlì spiccano sul resto.
Risultati importanti, che adesso andranno ripetuti e traslati su una dimensione ancor più specifica. Il mese di settembre si chiuderà sul campo della Vis Pesaro, non prima di aver affrontato Bra e Campobasso. A ottobre, ecco quindi una sfida importante: l’Arezzo.