Guida ai playoff: Gubbio, sognare non costa nulla

I giocatori del Gubbio esultano per un gol Credit_ AS Gubbio
Gli umbri hanno chiuso all’11° posto con 48 punti la regular season e parteciperanno ai playoff. Ecco come è stata la stagione dei ragazzi di Fontana.
“Si è trattato di un percorso articolato e complesso”. Con queste parole l’allenatore Gaetano Fontana ha descritto il cammino che ha portato il Gubbio fino al raggiungimento dei playoff. Una risalita ardua della classifica, iniziata dopo una prima parte di stagione non esaltante, sotto la gestione di Roberto Taurino.
6 punti nelle prime due giornate, poi tanta fatica fino alla sconfitta contro il Milan Futuro dello scorso 8 dicembre, che ha comportato l’esonero dell’allenatore salentino. 21 punti conquistati con 9 sconfitte, 3 pareggi e 6 vittorie in 18 partite. Un rendimento da zona playout, che stonava con l’ambizione di raggiungere la qualificazione ai playoff, come sempre è stato fatto nelle precedenti 3 stagioni. Il tutto anche a causa di un’epidemia di infortuni che si è abbattuta come una mannaia sul gruppo squadra.
L’inversione di tendenza che serviva c’è stata con l’arrivo di Fontana sulla panchina degli umbri. Con lui alla guida, nonostante le pesanti assenze, la squadra ha ripreso fiducia e dopo qualche partita si sono iniziati a vedere i primi risultati del suo lavoro. La vera svolta è stata la vittoria del derby contro il Perugia alla 23^ giornata.
Il gol di Rosaia nei minuti di recupero e il sapore dei 3 punti ottenuti in una sfida così importante hanno rianimato il Gubbio, capace poi di infilare altri 4 risultati utili consecutivi nelle successive 4 gare. Un rullino di marcia che ha permesso di lasciarsi alle spalle la zona calda della classifica e mettere nel mirino i playoff.
La cura Fontana
Nel girone di ritorno, il Gubbio ha tenuto un ritmo da piena corsa playoff. 26 punti frutto di 7 vittorie, 5 pareggi e 7 sconfitte. Meglio di squadre come Vis Pesaro e Rimini, un solo punto in meno del Pescara. Gran parte del merito va riconosciuto alla mano di Gaetano Fontana. L’ex allenatore di Latina e Turris, infatti, ha cambiato totalmente il modo di giocare della squadra, sovvertendo il modus operandi di Taurino, improntato a una idea di calcio più difensiva, concreta e meno estrosa.
4-3-3, volontà di predominio territoriale, impostazione dal basso palla a terra e baricentro alto. Principi diversi, che, però, hanno sortito i loro effetti. E poi quella “voglia di arrivare attraverso il fare”. Quel pizzico di sfrontatezza nell’osare senza troppi calcoli e speculazioni. Questa la ricetta della “cura Fontana”, che è stata propedeutica per un finale di regular season vissuto senza la paura di essere risucchiati in basso, ma con la sola ambizione di salire il più in alto possibile.

I protagonisti della stagione
Lavoro di gruppo e compattezza. Ecco gli aspetti chiave che hanno contraddistinto il percorso dei rossoblù. Ma non solo. Sì, perché oltre alla forza del collettivo, nel corso di questa stagione, sono emerse notevoli individualità. Giocatori che sono stati fondamentali per il raggiungimento della zona playoff. Dal bomber Tommasini all’ex Napoli Iaccarino, da Corsinelli a Rosaia. Uomini che hanno fatto della duttilità e del sacrificio il proprio mantra, mettendosi a completa disposizione dell’allenatore nel momento del bisogno. Oltre i loro limiti, oltre gli infortuni.
A proposito di infortuni, l’arma in più per questi playoff potrebbe essere Alessio Di Massimo. Tornato abile e arruolato dopo un problema fisico che lo ha tenuto per 7 mesi ai box, l’ex Ancona e Pistoiese è pronto per riprendersi quello che gli spetta. La sua assenza in fase realizzativa si è fatta sentire. Il Gubbio, infatti, nonostante i 9 gol segnati da Tommasini, ha fatto molta fatica a gonfiare la rete. Solo 32 centri in tutta la regular season. Sarà quindi fondamentale il contributo del numero 10 rossoblù: miglior marcatore della squadra con 12 gol e 5 assist nelle precedente stagione e freccia velenosa nella faretra di Fontana, da poter scoccare all’occorrenza. L’Arezzo è avvisato, con questo Gubbio non c’è da scherzare.