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L’esordio in Serie A di Dean Huijsen ha inevitabilmente colpito anche gli appassionati più scettici. La personalità e l’autorevolezza messe in mostra dal giovanissimo classe 2005 della Juventus sono qualità ricercate nel prototipo di difensore ideale. Lo spezzone di partita che gli ha concesso Allegri gli ha permesso di effettuare il proprio esordio in Serie A e di farlo in una partita molto importante. L’agente del ragazzo, Alex Santisteban, ha parlato del proprio legame con Huijsen e del progetto della Juventus.
Sulle colonne di Tuttosport, l’agente ha commentato così il rapporto tra Massimiliano Allegri e il ragazzo: “Il loro legame è ottimo, molto professionale. Il mister lo guida su tutto. Cerca di spronarlo a crescere, a migliorare giorno dopo giorno. Il fatto che lo abbia portato negli Stati Uniti era già un ottimo segnale, poi il ragazzo ha lavorato bene e ora raccoglie i frutti”. Per quanto riguarda il rinnovo di Huijsen con la Juventus, l’agente ha invece affermato: “Abbiamo preferito dare fiducia a chi ha creduto sul ragazzo da subito, in tempi non sospetti. La Juventus ha sempre mantenuto la parola, si è sempre comportata in maniera esemplare, persino quando prese il ragazzo dal Malaga: nonostante fosse un potenziale parametro zero, hanno voluto riconoscere al club spagnolo un importo più alto del premio di addestramento. Abbiamo scelto di non andare via, nemmeno in prestito, perché siamo sicuri che la Juventus abbia un piano chiaro: ce lo stanno dimostrando. Ora Dean deve spingere, pensando solo al campo”.
A proposito dell’esordio contro il Milan e dei maggiori ricordi che avrà della partita, l’agente ha dichiarato: “Sicuramente non si scorderà la sportellata con Kalulu: abbiamo riso e scherzato ricordando l’episodio. Ma in generale il ragazzo non dimetnicherà mai un giorno che per lui rimarrà indelebile: ha realizzato un sogno più grande di lui, in un club che rappresenta la storia del calcio mondiale”. Infine, in merito alla loro conoscenza, Santisteban ha affermato: “La prima volta l’ho incontrato a novembre 2017, a Malaga: era già fortissimo, dominante sotto tutti gli aspetti. Aveva 12 anni, volevamo già fare in modo che facesse parte di Aim Futbol, la nostra agenzia, ma all’inizio suo padre Donny, che è stato un calciatore professionista, non voleva dare la procura del figlio. Poi ci siamo conosciuti meglio ed è caduto il muro di giusta diffidenza che si era creato. Abitavamo entrambi a Marbella, per cui finalmente a giugno 2020 il padre mi chiama per iniziare una collaborazione poi concretizzata ad agosto: siamo grati a tutti loro per la lealtà e la fiducia che ci hanno dimostrato nel corso del tempo”.
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