Credit: Martina Cutrona
É ormai una certezza di questo Padova. Un nome e un numero perfettamente riconoscibili. Jacopo Dezi è il cuore pulsante della squadra di Oddo. Instancabile in mezzo al campo, con la stessa voglia di quando ha iniziato. Una passione e un’ambizione che vanno oltre ogni stadio, scenario, categoria. Il primo e unico acquisto di Mirabelli da direttore sportivo del Padova. Una scelta ben chiara. Un desiderio comune: quello di tornare presto in Serie B.
Una storia iniziata nell’agosto del 2009 proprio vicina alle mura di casa. L’esordio tra i pro a 17 anni con il Giulianova è stato l’inizio di una brillante carriera. Capelli ricci, faccia (e modi) da bravo ragazzo e una grande passione per il calcio, unita ad un altrettanto grande talento. Qualità che vengono subito notate dal Napoli. E lui in Primavera fa di tutto per metterle in mostra. Gol (tanti per un centrocampista) e giocate che continuano ad accompagnarlo anche al ritorno in Lega Pro, tra i professionisti con il Barletta. Una stagione con 7 gol che lo portano al salto di categoria. Una Serie B che negli anni successivi diventerà il suo habitat naturale.
Crotone, Bari, Perugia, Parma, Entella, Empoli, ancora Parma e Venezia. In totale fanno 198 presenze in Serie B. Tante tappe ma una nuova casa a cui fare riferimento. Napoli è il luogo dei primi grandi insegnamenti. Quelli che Jacopo Dezi si porterà dietro per tutta la carriera. L’ambizione e il senso del gol del Pipita Higuain. La voglia di sacrificarsi di Allan. E poi i due veri maestri: uno in campo, l’altro dalla panchina. Hamsik il leader vero da cui imparare l’arte della mezz’ala e l’essere capitano (anche senza fascia), in campo e fuori. E poi Sarri, conoscitore di calcio da cui impara a velocizzare giocate e pensiero. Tutti elementi che metterà in mostra nelle promozioni in Serie A con Crotone, Parma e Venezia. Tanti ambiente diversi, in cui Dezi è rimasto sempre lo stesso. Riconosciuto e stimato da tutti.
Dopo un inizio anno complicato, è arrivata la chiamata del Padova. Per Dezi è la giusta occasione per il riscatto. Un progetto ambizioso e un allenatore (campione del mondo e d’Europa) da cui poter imparare ancora. Una nuova realtà in cui si è subito messo in gioco, sempre con la stessa umiltà e passione. É diventato il faro del centrocampo di questo Padova. Una grande rimonta vanificata solo dalla grande vittoria del Sudtirol. Ma nulla è ancora perduto.
La Serie B resta l’obiettivo. Per farlo servirà una vittoria ai playoff di Lega Pro. Un passo alla volta: il prossimo si chiama Catanzaro. Un traguardo da raggiungere provando anche a ritornare al gol, mettendo in pratica i consigli di Hamsik e soprattutto Higuain. E chissà che quella 9, ora sulle spalle di Dezi, non possa veramente portare fortuna per l’ennesima promozione. Un ritorno in Serie B per aggiornare le statistiche e tagliare il traguardo delle 200 presenze. Tante cose sono cambiate da quell’agosto 2009. Ma la passione e l’ambizione restano sempre le stesse.
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