Cudrig, dagli allenamenti con Vlahovic e Di Maria al gol in Coppa che manda ai quarti la Next Gen

La storia dell'attaccante bianconero decisivo contro il Sangiuliano

Cudrig
15 Novembre 2022

Redazione - Autore

Fino alla fine” è uno dei tanti motti o detti, se non il principale, della Juventus. Crederci fino all’ultimo respiro, come ha fatto Nicolò Cudrig, che contro il Pordenone all’ultimo pallone giocabile ha realizzato il gol del pareggio al 94‘. Un talento su cui la squadra di Brambilla può contare per questo campionato di Lega Pro. E, come se non bastasse, è arrivato anche il primo gol in Coppa Italia. Un tiro, una deviazione e il pallone che entra. La gioia e la corsa ad abbracciare la panchina. I bianconeri, che volano ai quarti di finale della competizione (CLICCA QUI per seguire il live)

Al 94′ l’ha ripresa…Cudrig!

Mai arrendersi, soprattutto se vesti la gloriosa maglia della Juventus, che sia prima squadra o Next Gen poco importa. Occorre sempre trovare il massimo risultato.  Nicolò Cudrig ha incarnato lo spirito della “juventinità” vista in tanti campioni bianconeri come Alex Del Piero o Michel Platini, ad esempio. Al 94′ in una gara complicata contro il Pordenone di Di Carlo, una delle pretendenti alla Serie B, realizza un gol importantissimo (CLICCA QUI per gli highlights della partita). Contro il Sangiuliano firma l’ennesima rete, a sancire ancora una volta una vittoria fondamentale. Un passaggio del turno che vale oro visto che conquistato in trasferta e in una partita che rappresentava molte insidie contro la sorpresa Sangiuliano. Eh invece ci ha pensato il giovane attaccante friulano.

Pordenone Juventus Next Gen Highlights

L’idolo Totti e le esperienze a Monaco e in Belgio

Nicolò Cudrig nasce nel 2002, uno degli ultimi anni in cui la Serie A era il campionato delle “sette sorelle” e con le big italiane che sfornavano campioni su campioni. Infatti per il giovane Nicolò l’idolo è Francesco Totti, fonte di ispirazione calcistica per tantissimi giocatori. Sicuramente è ancora nella memoria dell’attaccante bianconero la stagione 2006/07, quella della Scarpa d’Oro, con 26 reti in 35 partite. Cudrig inizia la sua carriera, vicino casa sua, all’Udinese (altra squadra che di talenti se ne intende parecchio) e si mette in mostra nell’under 17 dei friulani.

Credits Martina Cutrona

Le prestazioni a Udine convincono i dirigenti del Monaco a portarlo in Francia e di farlo giocare nelle giovanili. Ma il giro d’Europa continua e la prima avventura tra i professionisti è nel Cercle Brugge, fino a quando ne 2021 la Juventus piomba sul giocatore e lo porta a Torino. 

Cudrig, che emozione gli allenamenti con Vlahovic e Di Maria!

Potersi allenare con campioni come Angel Di Maria e Dusan Vlahovic: Un sogno che diventa realtà. Nicolò Cudrig la scorsa estate ha avuto l’onore di poter giocare con la prima squadra della Juventus sotto la guida attenta di Massimiliano Allegri. “Per me la cosa più indimenticabile è il momento in cui entro in campo e vedo che sto davanti a 50 mila persone, che sto giocando contro campioni che hanno vinto tanto. Quei momenti lì, non me li tolgo dalla mente”. 

cudrig

Credits Martina Cutrona

Parlò così del suo esordio in amichevole nella tournée estiva negli USA a Tuttosport e sulle emozioni provate nell’aver giocato coi campioni bianconeri presenti in squadra come Angel di Maria e Dusan VlahovicIo per il mio ruolo guardo molto Vlahovic e Di Maria, mi hanno stupito moltissimo. Di Maria a livello tecnico è impressionante: ha sempre la palla incollata. Mentre di Vlahovic mi ha stupito molto la mentalità: da campione, da uno che è sempre sul pezzo e guarda ogni particolare.” Infine ha raccontato del rapporto instaurato con il centravanti serboA volte con Vlahovic scambio qualche parola in campo: mi dà dei consigli. Con umiltà, se capita che in campo sono accoppiato a lui a fare degli esercizi, magari gli chiedo: in quel caso come faresti tu? Mi ha detto tante piccole cose”.

Oggi il futuro di Nicolò Cudrig è tutto da scrivere, pronto ad illuminare e ad incantare con la Juventus Next Gen, anche perché sognare non costa nulla. 

A cura di Federico Rosa