Dalla Giana Erminio alla Juventus: la storia di Mangiapoco, convocato in prima squadra

Stefano Mangiapoco con la maglia della Giana Erminio, crediti AS Giana Erminio, www.lacasadic.com
Alla scoperta del giovane portiere bianconero.
Non tutti gli eroi si riconoscono al primo sguardo. Alcuni non portano mantelli, non cercano applausi, ma sanno volare comunque. In silenzio, con coraggio. Stefano Mangiapoco vola con due guantoni stretti e un numero sulle spalle, il 22, quasi fosse scritto nel destino.
Classe 2004, è il nuovo portiere della Juventus Next Gen. Il bianco e il nero diventano i colori dei suoi sogni, da inseguire con determinazione e umiltà. E in poco tempo ha già ottenuto la prima convocazione con la Juventus dei grandi.
Un solo anno alla Giana Erminio è bastato per brillare e farsi notare. Un anno di prime volte, sue e della squadra, che lo ha accompagnato verso un futuro tutto da scrivere.
Il contratto fino al 2028 è più di una firma: è un abbraccio al sogno. Perché, a volte, i sogni si rincorrono tra due pali, una traversa… e un cuore che non smette di crederci.
Dai primi passi alla Serie C: una storia costruita con il cuore
La sua avventura comincia tra i silenzi dei campi di Pontisola, dove ogni parata era un sussurro di sogno che prendeva forma tra le difficoltà. Poi arrivano le 70 presenze in Serie D, tra Ponte San Pietro e Pro Palazzolo: lì nascono la tempra, la pazienza, la maturità.
E infine, la svolta tanto attesa: la chiamata della Giana Erminio. A Gorgonzola, nell’estate del 2024, Stefano non trova una semplice tappa, ma un rifugio. Con la fiducia dell’allenatore Andrea Chiappella, diventa colonna silenziosa di una stagione indimenticabile: 6° posto, finale di Coppa Italia, 13 clean sheet in 38 presenze. Essenziale, senza mai fare rumore.

La fiducia di Albé, il futuro tra le mani di Brambilla
«Stefano ha tutto per arrivare in alto», ha affermato Cesare Albé, vicepresidente della Giana. Parole che non segnano un addio, ma sembrano piuttosto una benedizione delicata, sospinta dal vento del futuro. Oggi, quella fiducia ha trovato nuova casa nella Juventus Next Gen. Portiere moderno e affidabile, Mangiapoco coniuga sicurezza tra i pali e ottime capacità di gestione del pallone coi piedi, qualità diventate imprescindibili nel calcio contemporaneo. Caratteristiche che hanno convinto Massimo Brambilla a schierarlo già dieci volte in questa stagione con la Next Gen. Ora il sogno prende forma: lo stesso Brambilla, subentrato in prima squadra dopo l’esonero di Tudor, lo ha convocato per il match contro l’Udinese.
Dentro Stefano c’è l’anima di un ragazzo che non ha mai smesso di crederci, che ha scelto il ruolo più solitario e romantico del campo per dare voce alla sua passione. Davanti a lui si apre una nuova sfida, con gli occhi lucidi e il cuore spalancato. Perché Stefano Mangiapoco non ha bisogno di un mantello: gli bastano due pali, una traversa… e l’infinita voglia di volare.
A CURA DI EDOARDO GATTI
