Nato a Senigallia, ma cresciuto umanamente e calcisticamente in Argentina, Renato Cesarini ha scritto una pagina della storia del calcio nostrano. Sicuramente è stato un grande calciatore, ma con la famosa “Zona Cesarini”, l’oriundo ha rivoluzionato per sempre il gergo calcistico italiano. E chi meglio della Juventus, unica squadra con cui Cesarini ha giocato in Italia e di cui è stato allenatore e direttore tecnico, poteva sfruttare la sua stessa invenzione?
Anche se parliamo di Juventus-U23, il concetto non cambia. I ragazzi di Zauli nei minuti finali danno il meglio di loro. D’altronde, nell’ambiente juventino dare il massimo quando si è sotto pressione è un tatuaggio impresso nella mente. Negli ultimi venti minuti di gioco, i bianconeri hanno conquistato ben 16 punti sui 24 totali: più della metà del bottino complessivo. Una striscia che è iniziata alla prima giornata contro la Pergolettese con la rete di Brighenti e che prosegue tutt’ora con il gol di Miretti per la vittoria ottenuta ai danni del Trento.
Se nel resto della stagione la Juventus ha una differenza reti di –5 (18 gol fatti e 23 subiti), la situazione cambia nella zona Cesarini. 7 le reti messe a segno nell’ultima frazione di gara, mentre 4 quelle subite. Un differenziale molto buono che ha permesso a Soulè e compagni di affermarsi tra le prime della classe.
Attualmente la Juventus U-23 è al settimo posto in piena zona playoff. Dopo tre sconfitte consecutive, hanno ritrovato la retta via nell’ultimo impegno contro il Trento dell’ex Pasquato (in gol nella partita). La prossima giornata vedrà i piemontesi impegnati contro il Legnago: obiettivi diverse per le due formazioni, ma occhio a non sottovalutare gli avversari, mattatori dell’AlbinoLeffe nell’ultimo turno.
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