Home » L’AIOC commenta l’inchiesta de “Le Iene” su Salvatore Bagni: “Prendiamo le distanze da ogni pratica illecita”

L’AIOC commenta l’inchiesta de “Le Iene” su Salvatore Bagni: “Prendiamo le distanze da ogni pratica illecita”

Michele Menga, direttore sportivo - Credits: Vis Pesaro 1898

Michele Menga, direttore sportivo - Credits: Vis Pesaro 1898

Il comunicato dell’Associazione Italiana Osservatori Calcistici

Nelle scorse ore, ha fatto molto scalpore l’inchiesta della trasmissione “Le Iene” sul calcio giovanile. Questo servizio, che ha visto come protagonista l’ex calciatore e leggenda del calcio italiano Salvatore Bagni e il DS della Vis Pesaro Michele Menga, ha fatto luce sulla parte sporca di questo sport.

Il reportage è stato svolto dalla “iena” Luca Sgarbi che, fingendosi il fratello di un giovane calciatore poco talentuoso, ha approcciato, con la scusa di una conoscenza in comune, Bagni che in un incontro gli ha rivelato la sua rete di contatti e che i genitori dei giocatori che non sceglie devono pagarlo per essere piazzati in una società professionistica visto che non ne trarrebbe alcun guadagno.

Il classe 1956 pare abbia fatto una lista di società italiane, che il programma ha censurato visto che non vi erano prove concrete del loro coinvolgimento, in cui avrebbe inserito calciatori paganti. Dopo aver nominato queste società, l’ex Avellino ha spiegato le modalità di pagamento e, alla domanda sulla titolarità, ha tirato in ballo la Vis Pesaro, club del girone B di Serie C, asserendo di essere molto amico del direttore sportivo Menga.

La vicenda si è poi conclusa con un incontro tra il giornalista, Bagni e il DS del club marchigiano, al termine del quale l’ex consulente tecnico del Bologna è stato smascherato e obbligato a fuggire. Nelle ultime ore la società biancorossa, preso atto di ciò che era successo, ha deciso di sospendere Menga e di avviare un procedimento legale nei confronti dell’ex Inter e Napoli.

Il comunicato

Inevitabile lo sdegno dell’Associazione Italiana Osservatori Calcistici che ha diramato il seguente comunicato: “L’Associazione Italiana Osservatori Calcistici (AIOC) desidera esprimere la sua profonda preoccupazione e condanna per le recenti rivelazioni emerse nella trasmissione “Le Iene” nel servizio “Per giocare da professionisti basta pagare?”. I soggetti coinvolti nella vicenda in questione non possono esser definiti Talent Scout poiché consulenti di sedicenti agenzie procurative. L’AIOC condanna e prende le distanze da ogni pratica illecita di richiedere denaro alle famiglie per far giocare i ragazzi nei club professionistici. L’AIOC sottolinea come tale illecita condotta sia inaccettabile e contraria ai principi etici, meritocratici e sportivi che guidano la nostra categoria e che dovrebbero guidare il mondo del calcio.”

La nota poi prosegue dicendo: “In conclusione AIOC ci tiene a sottolineare che lo scout è colui che ricerca, valuta e sceglie calciatori ai club come un valore aggiunto mediante un processo di identificazione e valutazione specifiche portando informazioni dettagliate sulle loro abilità e caratteristiche fisiche, tecniche, tattiche e caratteriali e non permetterà mai che tali personaggi mettano in cattiva luce la nostra categoria che invece svolge il proprio lavoro con tanta dedizione, serietà e passione.”