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Lecco, il Presidente Di Nunno: “Foschi rimane? Penso proprio di sì”

lecco Di Nunno

Il Lecco è in Serie B, dopo la vittoria ai playoff contro il Foggia. Una cavalcata incredibile culminata con una promozione che mancava da 50 anni. Assoluto protagonista l’allenatore Luciano Foschi che, come dichiarato dal Presidente del Lecco Paolo Di Nunno, resterà anche nella prossima stagione.

Lecco, Di Nunno: “Ormai si sente lecchese”

Il Presidente del Lecco Di Nunno, come si legge sulle colonne di TuttoSport, ha fatto il punto sul futuro dell’allenatore: “C’è tanta soddisfazione, nessuno ci credeva. Tutti ci davano per morti, ma io ho sempre sostenuto che non eravamo inferiori. Siamo arrivati a pari punti con il Pordenone secondo, arrivando terzi per gli scontri diretti, e a nove punti dalla Feralpisalò. Ho preso il Lecco dal tribunale, ci ho messo tanti soldi, a volte le mie parole sono state travisate, ma sono andato avanti alla mia maniera. Il segreto è la famiglia: la nostra è allargata, tutti si sentono coinvolti e felici di esserci, non c’è nessuna primadonna. Il gruppo ha fatto la differenza. Crearlo non è da tutti, noi siamo stati capaci di realizzare una coesione e una empatia unica. Foschi resta? Penso proprio di sì. Ha espresso il desiderio di continuare con noi, ha detto di sentirsi un po’ lecchese, non vedo perché si debba cambiare“. E sullo stadio: “Giocare davanti ai nostri tifosi è fondamentale, una bomboniera dove possiamo costruire la permanenza in B. A giorni sentiremo i responsabili della Federazione per capire di quali lavori necessita. Penso che il sindaco Mauro Gattinori e l’amministrazione comunale non si faranno scappare l’opportunità: due generazioni di lecchesi aspettano di vedere una categoria da cinquanta anni, non devono prendere l’auto e fare chilomentri per esserci vicini”.

Foschi: “Mi davano per bollito…”

Sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, invece, è intervenuto l’allenatore Foschi: “Sarò banale, ma è il coronamento di tanti sacrifici. Esserci riuscito con una squadra partita con altri propositi e in un club che non andava in Serie B da 50 anni, è una gioia tripla. Qualcuno pensava fossi bollito: nel calcio spesso si parla e si dicono cose non vere, ma alla fine la verità viene fuori e adesso quel bollito va in B contro ogni pronostico. Questa è una rivincita nei confronti di chi parla senza conoscere le persone“.