Credit: Mantova 1911
Intervenuti in trasmissione a Rai Sport dopo l’annata trionfale, i tre capitani delle squadre vincitrici dei rispettivi gironi hanno fatto un bilancio sulla stagione. Di seguito le dichiarazioni di Burrai, De Rose e Gerbo.
Al Mantova da appena un anno, ma già nella storia del club, Salvatore Burrai si è fatto portavoce di tutta la squadra: “Sicuramente la nostra promozione è quella meno attesa. La nostra squadra era ripescata con 25 giocatori nuovi e quindi partiti da zero. Abbiamo fatto un’impresa bellissima che ci stiamo godendo. È stato bello il modo in cui abbiamo vinto il campionato, perché fare il calcio che facciamo noi in questa categoria, dove trovi squadre molto chiuse e compatte, non è facile“. Sul suo rapporto con il gol: “Mi piace calciare in porta, quindi ogni anno faccio 3, 4 o 5 gol. Quest’anno ne ho fatti 4 sbagliando un rigore. È stato tutto una bellissima sorpresa anche grazie ai nostri tifosi perché a inizio anno avevamo 6000 abbonati senza aver fatto ancora un’amichevole”.
Al secondo anno di Cesena, Francesco De Rose, non ne poteva più di aspettare: “È stata una stagione bellissima. Dovevamo vincere dopo essere usciti l’anno scorso ai playoff. Vanno però fatti i complimenti alla Torres. È difficile trovare difetti a questa squadra perché non ha sbagliato un colpo. È stata un’annata straordinaria che ci ricorderemo sicuramente, perché Cesena è una piazza importante e dove devi giocare per forza per vincere”. Sul suo tecnico e sul suo bomber ha dichiarato: “Toscano? Il mister è cresciuto e migliorato un sacco, le sue squadre sono aggressive e quest’anno abbiamo fatto un bel gioco. I gemelli Shpendi? Sono esplosi tutti e due. Cristian l’anno scorso era già con noi ma aveva giocato pochissimo, gli ha fatto bene la partenza di Stiven“.
Alberto Gerbo, al secondo anno di Juve Stabia, descrive la grande cavalcata dei campani: “Siamo partiti il 18 luglio con tutt’altro obiettivo, poi abbiamo preso consapevolezza grazie al lavoro del mister e del direttore. Benevento e Avellino sono due corazzate costruite per vincere, ma sono partite così così mentre noi siamo partiti forte e non abbiamo mai mollato. Il direttore Lovisa ha portato giovani davvero forti, poi Pagliuca è un allenatore che si confronta e studia. Sono due persone davvero preparate“.
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