Lescano e il passato difficile al Torino: “Mi sono sentito abbandonato”

La storia dell'attaccante della Virtus Entella, con un amico di nome Maxi Lopez

Lescano Monopoli
25 Novembre 2021

Redazione - Autore

Ho avuto la forza di ricominciare”. Sembra banale, ma non lo è per chi si è trovato in un anno dal toccare il cielo con un dito in Serie A a sprofondare in Serie D. Facundo Lescano, classe ’96, ha trovato nella Virtus Entella la squadra ideale per rilanciarsi e prendersi quello che gli spetta. Con i biancoazzurri ha scalato posizioni fino a piazzarsi al 5^ posto del girone B di Serie C, e dato una mano importante con i suoi 5 gol. Iniziò a giocare a calcio grazie a suo nonno, grande campione, e dopo successi e sconfitte ora l’argentino vuole solo conquistarsi Chiavari. Ha ritrovato la motivazione per “provare a fare il salto, e magari tornare anche in serie maggiore”, ma il futuro è tutto una scommessa. Sa solo che un giorno tornerà dove tutto è iniziato: “Sogno di giocare un giorno nel Lecce, la mia prima città italiana dove vivono ancora i miei genitori”.

Lescano, l’esordio in Serie A con Gian Piero Ventura

Dopo le giovanili al Genoa, nel 2014 arrivò in Primavera al Torino mostrando sin da subito di quale pasta fosse fatto: 26 presenze e 13 gol in campionato, il più letale nel rapporto gol fatti e minuti giocati. Quell’anno la sua squadra riportò a Torino la coppa di campionato Primavera che mancava da 23 anni e, ironia della sorte, quella finale si giocò proprio a Chiavari. Erano anni di grande entusiasmo nel capoluogo piemontese e in panchina c’era un certo Gian Piero Ventura. Era il 10 gennaio del 2015, mancavano 9 minuti al 90’ quando l’allenatore fece entrare in campo un giovanissimo Lescano. “Io ero solo un ragazzino, a 18 anni esordire in Serie A con la maglia del Torino è stato un bellissimo sogno, un punto di partenza, non di arrivo”. Imparò tantissimo dalla prima squadra: “Allenarmi con i vari Quagliarella, Bruno Peres, Amauri era un onore, cercavo di carpire qualcosa da loro. Da Ventura ho imparato molto la fase tattica, è un allenatore molto preparato”. Alla Virtus Entella ha potuto riassaporare gli attimi di quell’annata vincente ritrovando Morra che, recuperato dall’infortunio, tra poco tornerà a condividere il campo con l’amico.

Lescano: “Al Torino mi hanno abbandonato”

Poi, purtroppo, alcune vicissitudini rallentarono la sua carriera. Era un giovane prospetto, una promessa granata, ma qualcosa andò storto: “Al termine della stagione andai al Reading che militava in Championship, Serie B inglese. Non so per quale motivo il Torino non abbia voluto cedermi. Il 31 agosto, l’ultimo giorno, e dopo che io ero stato in Inghilterra ad allenarmi, ha deciso di mandarmi in Lega Pro a Melfi per poi dopo 10 mesi svincolarmi. Ho dovuto ricominciare dalla Serie D. Se il Torino mi avesse fatto un contratto e mi avesse mandato magari in Serie B avrebbe voluto dire che continuava a puntare su di me, invece mi hanno ‘abbandonato”. Facundo Lescano ha deciso però che quello era il suo sogno e nessuno avrebbe potuto portarglielo via. “Adesso dicono che per me è tutto semplice, visto che gioco in una grande società come la Virtus Entella. Invece dopo aver giocato in Serie A con i grandi campioni ritrovarsi, dopo un anno, ad allenarsi nei campi di Serie D è stato molto difficile. Non credo che tutti avrebbero avuto la forza mentale per uscirne e ripartire”.

L’amicizia con Maxi Lopez: “Segue le mie partite alla Virtus Entella”

Dopo anni in giro per l’Italia e una breve parentesi nei Paesi Bassi, arrivò nel 2020 alla Sambenedettese. Si confermò, anche in quella occasione, in splendida forma con 12 gol in 40 presenze. Mai una panchina, 28 partite da titolare e capocannoniere stagionale: Facundo Lescano era insostituibile. L’attacco era un reparto folto e di qualità, popolato anche da un certo Maxi Lopez: “A Torino ogni tanto mi ero allenato con lui, fu un piacere ritrovarlo alla Sambenedettese”. La profonda e sincera amicizia che nacque in quello spogliatoio è viva ancora oggi. “Da lui ho imparato tantissimo. Argentino come me, oltre ad essere un grande campione è anche una grandissima persona. Ancora oggi ci sentiamo, mi segue nelle mie partite con la Virtus Entella e mi scrive quando faccio gol”. 

Photo Credits: Virtus Entella

A cura di Lucia Arduini