Lovato-Goldaniga, dal passato in C all’arrivo a Cagliari

I due difensori sono tra i primi colpi del mercato di gennaio

matteo lovato
15 Gennaio 2022

Redazione - Autore

Il Cagliari è tra le società più attive in questo inizio di calciomercato. La volontà è quella di regalare a Mazzarri dei rinforzi che possano aiutare la squadra a risollevarsi e uscire dalla zona retrocessione. Sono già due le operazioni in entrata per la società sarda, tutte relative al reparto difensivo: Lovato e Goldaniga. I due difensori hanno qualcosa in comune. Non solo il ruolo e il loro arrivo nella stessa sessione di mercato in Sardegna. Qualcosa che trova le sue radici nella loro storia. E per scoprirlo bisogna fare un salto nel passato. E se si riavvolge il nastro e si osservano quelle che sono state le loro carriere, ci si accorge di come per entrambi la Serie C sia stata una realtà fondamentale per la loro crescita. Un trampolino di lancio per il loro futuro. 

Lovato, il difensore partito da Padova

Matteo Lovato, classe 2000, inizia nel Canossa, dove gioca dai 6 ai 9 anni. E già al tempo era un leader della reparto difensivo, come raccontò Mauro Gallo, responsabile tecnico della società: Faceva reparto da solo, era tosto. Vinceva tutti i contrasti. E i suoi movimenti di allora li riconosco anche ora che è in Serie A. Il Padova lo voleva già nel suo settore giovanile a 8 anni. Il ragazzo però all’inizio non voleva lasciare il sui mondo e ha fatto un altro anno da noi con i 1999”. Poi il trasferimento al Padova: “L’ho inseguito per due anni senza sosta. Lo volevo a tutti i costi nel nostro vivaio. Era un guerriero. Teneva i ragazzi più grandi di lui con facilità estrema e non li faceva passare”, rivelò Giorgio Molon, il responsabile del settore giovanile del Padova di allora. Anni nel settore giovanile dei veneti, una parentesi nel Genoa, e poi l’ingresso nel mondo dei grandi: la Serie C con il Padova. L’esordio, partendo da titolare, è nella vittoria contro la Virtus Verona il 25 agosto 2019.  Con Sullo in panchina diventa così titolare inamovibile in Serie C, anche se spesso giocava fuori posizione: terzino.

A metà stagione la chiamata dell’Hellas Verona. Il debutto in Serie A nel luglio successivo. Contro l’Atalanta. Il destino. Prestazioni e crescita esponenziale sotto la guida del maestro Juric. Poi l’arrivo a Bergamo e ora il prestito a Cagliari, primo colpo del mercato invernale. Una storia ancora tutta da scrivere. Una storia con un’origine ben precisa: la Serie C.

Goldaniga e la C a Pisa

L’altro nome è quello di Edoardo Goldaniga. Il difensore è ormai un ospite abituale della Serie A, essendo giunto al settimo anno nella massima categoria. Ma con la C c’è un rapporto particolare. E presto scopriremo il perché. Goldaniga, classe 1993, cresce nel Pizzighettone, con cui esordisce in Serie D nel 2010. Dopo due stagioni da titolare viene notato e acquistato dal Palermo, con cui però non colleziona alcuna presenza. I prestiti al Pisa, in Serie C, e al Perugia in B. Poi il ritorno in Sicilia l’esordio in Serie A. Sassuolo, Frosinone, Genoa, ancora Sassuolo e ora l’arrivo a Cagliari.

Ma torniamo al 2013. L’anno in cui Edoardo Goldaniga arriva a Pisa. Quelle precedenti, sono state stagioni complicate. A Palermo, infatti, non riesce a esordire. Arriva dunque in Toscana. Pisa, per Goldaniga, rappresenta il riscatto. La realtà in cui rilanciarsi. Sono più di 30 le presenze collezionate in Serie C. Con i nerazzurri raggiunge i playoff, ma vengono poi eliminati in semifinale. Ma quello con Pisa è un legame che va oltre il campo. Un legame fatto di affetto e amore, come dimostrano alcuni post social dello stesso giocatore. Un esempio quello fatto per la promozione dei toscani in B. O, ancora, lo striscione che i tifosi gli dedicarono per la morte del padre. Per Goldaniga Pisa e la Serie C hanno rappresentato e rappresentano tutto questo.

A cura di Nicolò Franceschin