Luca Cognigni: la storia del figlio di Fermo

Da tifoso a idolo della Curva: la storia d'amore tra la Fermana e Luca Cognigni

29 Settembre 2021

Redazione - Autore

Amore: tutto ruota attorno ad esso ed il calcio ne è il massimo esempio. Anche se negli ultimi tempi questo concetto si è un po’ perso, ci sono ancora quegli ultimi romantici che continuano a farci innamorare di questo sport. La Serie C ne è colma e tra tutti ben figura Luca Cognigni, un figlio di Fermo. 

In realtà la storia di Luca parte ufficialmente dall’ospedale di Ancona, non la miglior città da cui iniziare per un fermano. La permanenza anconetana dura appena tre giorni, poi si torna a casa, a San Giuliano, il suo quartiere. La passione per il calcio a Fermo in quegli anni si è fatta sempre più forte, e Cognigni la accoglierà a braccia aperte.

 Luca Cognigni e l’amore per i gialloblù

I suoi primi calci li tira al campetto di Rione Murato, il Wembley dei campi di calcetto fermani. Con l’amore per il pallone che aumenta, cresce anche il suo tifo per la Fermana. La Curva Duomo diventa la sua seconda casa. E ad appena otto anni assiste alla storia della squadra con la promozione in Serie B. Quando Mastrolilli a Battipaglia segnò la rete dell’1-2, molti ragazzi fermani volevano essere al suo posto, e Luca era consapevole che un giorno ci sarebbe riuscito. 

L’attaccante però non aveva ancora fatto i conti con il destino. Il suo talento immane viene stroncato da un brutto infortunio al ginocchio pochi giorni prima di partire per Ascoli. Infatti, Cognigni avrebbe dovuto integrarsi al ritiro della squadra pochi giorni dopo. Nonostante tutto riuscì ad esordire con la maglia bianconera in Serie B. La consacrazione stenta però ad arrivare. Purtroppo, i problemi fisici resteranno una costante della sua carriera. 

Eppure, ogni volta ha avuto la forza di rialzarsi. Il ritorno a Fermo avviene finalmente nel 2017, dopo quasi 10 anni di assenza. I tifosi lo hanno accolto come un vero e proprio figlio della città pronto a scrivere un pezzo di storia. Con Cornacchini in panchina, diventa inamovibile, fino a quella maledetta partita di Fano. Nel suo miglior periodo con i gialloblù, viene fermato fino a fine stagione per una frattura di tibia e perone.  

Sebbene il momento sia stato duro, la Curva non ha smesso di supportarlo e specialmente il destino, per una volta, gli ha fatto il regalo più bello. La sua prima figlia ha reso più piacevole la corsa verso il rientro, avvenuto all’inizio della stagione in corso. La seconda da titolare è coincisa con il ritorno al gol sotto la Duomo, anche se i tifosi sono stati spostati in tribuna. A lui non importa, la prima cosa che fa è correre più forte che può verso la vetrata per festeggiare con quelli che hanno sempre creduto in lui. D’altronde non si può fare altrimenti per il figlio di Fermo.  

A cura di Filippo Rocchi