Lucchese, Affida si defila. La lettera di Grassi: “Debiti 2 o 3 volte maggiori”

Dopo la sentenza sui 14 punti di penalizzazione, Stefano Grassi fa chiarezza sulla situazione del club toscano.
Quella del 27 maggio resterà una data difficile da eliminare nella storia della Lucchese. Nella giornata di martedì 27 maggio, infatti, è arrivato il comunicato ufficiale del Tribunale Federale che ha inflitto al club rossonero una penalizzazione di 14 punti da scontare nella prima stagione sportiva utile a causa di “una serie di violazioni di natura amministrativa”.
Una sentenza durissima e che travolge una piazza, come quella toscana, già nell’occhio del ciclone da ormai troppi mesi. In una stagione dove Gorgone e i suoi ragazzi hanno saputo mantenere la categoria vincendo i playout e dando una lezione che va oltre ogni concetto di stoicismo e resilienza, la realtà dei fatti getta sempre più ombre nel futuro della società rossonera.
Nelle scorse settimane sembrava esserci accesa un po’ di speranza, con la manifestazione d’interesse da parte di Affida SRL all’acquisizione del ramo sportivo del club. In seguito a quanto pronunciato dal Tribunale Federale, poi, è arrivata una lunga lettera di Stefano Grassi, presidente della società interessata alla delicata vicenda Lucchese. Grassi ha evidenziato come ci si sia resi conto della presenza di un debito sportivo maggiore rispetto a quello previsto inizialmente, una situazione che ha influito e cha ha quindi cambiato i propri piani. “Ci è stato detto verbalmente che sono risultati debiti sportivi per oltre 2 o 3 volte maggiori quelli dichiarati. Se così fosse, si tratterebbe di una somma che scombina i piani e le condizioni che avevamo posto”.
Grassi, dunque, ci ha tenuto ad intervenire per fare il punto della situazione e per far chiarezza: “Poiché leggo che c’è molta confidenza nella nostra manifestazione d’interesse che – lo ripeto – è sempre stata tale e non si è mai evoluta in qualcosa di ulteriore, preferisco uscire allo scoperto e comunicare la realtà della situazione, che è davvero molto ardua”. Questo l’incipit della lettera che l’imprenditore ha voluto rivolgere all’intero tifo rossonero e non solo.
Grassi: “Con la salvezza si è avverata la prima delle due condizioni che avevamo posto”
Stefano Grassi ha confermato la manifestazione d’interesse per il club toscano: “A proporci un coinvolgimento è stata l’amministrazione comunale di Lucca, con la quale abbiamo avuto molteplici incontri per comprendere la situazione in cui versava la società Lucchese. Fino a poche ore fa avevamo solo informazioni parziali e dati non aggiornati, la cui attendibilità era tutta da verificare”. Tempi di verifica che, inevitabilmente, avrebbero richiesto tempi lunghissimi e incompatibili con la scadenza per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C.
“Con la salvezza al termine degli spareggi, si è avverata la prima delle due condizioni che avevamo posto al giudice nella nostra manifestazione d’interesse esplorativo, che tale era e niente di più”, ha voluto ribadire il presidente di Affida. “Anche perché ci mancavano tutti quegli elementi che, al di là della passione sportiva, ci potessero consentire di fare una valutazione imprenditoriale in grado di assicurare continuità al progetto sportivo”.
Grassi: “Mi sono speso per riuscire nell’impresa”
Arriviamo dunque alla sentenza che ha visto la penalizzazione della Lucchese: “Oltre ai 14 punti di penalità, ad oggi (27 maggio), non abbiamo ricevuto un documento chiaro, completo e aggiornato sull’esposizione debitoria. Ci è stato detto verbalmente che sono risultati debiti sportivi per oltre 2 o 3 volte maggiori quelli dichiarati. Se così fosse, si tratterebbe di una somma che scombina i piani e le condizioni che avevamo posto”. L’incertezza debitoria sul club rossonero rischia dunque di minare inevitabilmente la manifestazione d’interesse da parte della società di Grassi.
“L’insieme di tutte queste ragioni ci porta a ritenere improbabile che si possa riuscire in quest’impresa, per quanto ci proveremo fino in fondo”, ha poi continuato il presidente di Affida che ha voluto rivolgere un ultimo pensiero alla piazza di Lucca e a chi ha vissuto sulla sua pelle questa stagione delicata. “Da lucchese, tifoso ed ex tesserato, mi sono speso per riuscire nell’impresa. Da imprenditore, devo muovermi con la consapevolezza che dal calcio non si guadagna, ma nemmeno si deve rischiare di compromettere quanto costruito in anni di attività. Si deve parlare con chiarezza, dando a Lucca un progetto sportivo serio e che garantisca continuità. Concludo facendo i complimenti per la testimonianza di serietà e abnegazione che il mister e i suoi ragazzi hanno dimostrato in questi mesi”.