Maccarone: “Cara Serie C, ti dico grazie”

Tra ricordi ed emozioni. Ecco le parole di Big Mac su quella che è stata la Casa in cui è cresciuto: la Serie C

25 Settembre 2021

Redazione - Autore

C’è affetto e gratitudine per la Serie C nelle parole che Massimo Maccarone ha rilasciato ai nostri microfoni. Tra i bomber di provincia più amati dalle tifoserie e più temuti dalle difese, Big Mac costituisce uno dei giocatori difficili da dimenticare per gli appassionati di questo sport. Empoli, Middlesbrough, Siena, Palermo, Sampdoria. Tante sono le squadre che ha fatto esultare. Ancora nella memoria l’immagine di quando in un Empoli-Bologna, dopo un gol realizzato, esultò bevendo una birra a bordocampo. O ancora quando in un pazzo Inter-Siena, finito 4-3, fece tremare gli uomini di Mourinho segnando una doppietta. Tutto questo, però, probabilmente non sarebbe stato possibile senza la nostra amata Serie C, la categoria dove tutto ebbe inizio.

Maccarone e l’inizio in Serie C

Riavvolgiamo il nastro. Siamo nel 1998 quando Maccarone arriva a Prato in Serie C2. È con la maglia dei toscani che fa il suo esordio tra i professionisti. La storia di Maccarone ha inizio: “Per me la Serie C è stata un grande punto di lancio. All’epoca c’era anche la vecchia C2, da dove sono partito io. Mi ha dato la possibilità di mettermi in mostra. È stata una realtà fondamentale per la mia crescita”. Il primo anno fatica un po’: “Ho avuto diverse difficoltà a causa di problemi muscolari e del militare sportivo che al tempo si faceva ancora”. È il secondo anno, invece, che c’è la sua esplosione. Sempre in Serie C2. Sempre con il Prato. Una scelta di cuore: “Avevo la possibilità di andare a Novara, squadra blasonata e tra le favorite per la vittoria del campionato. Scelsi di andare a Prato perché ero legato ai tifosi e ai compagni. Molti mi dissero che non era una squadra abbasta forte, ma la mia volontà era una sola: tornare”. Una scelta che viene premiata. BigMac quella stagione segna 21 gol e porta la sua squadra fino alla finale play-off. Purtroppo, entrambi gli anni si concludono con due partite che Maccarone ricorda ancora bene: “In tutte e due le stagioni perdemmo le finali play-off”.

Esiti che non hanno intaccato il rapporto tra il giocatore e la città: “L’affetto che mi lega a Prato e alla sua gente è tanto. È dove tutto ha avuto inizio. Mi hanno fatto crescere e mi sono trovato sempre bene. Purtroppo, non sono riuscito a finire come avevo promesso allora, perché non c’è stata una chiamata da parte loro”.

Serie C, trampolino di lancio

Una opportunità, la Serie C, che Maccarone invita a sfruttare: “Tuttora per i giovani è un trampolino di lancio. Se riesci a fare la differenza in queste categorie è normale che poi fai il salto di categoria. I giovani spesso dopo un settore giovanile importante pensano che la Serie C non possa essere una opportunità di crescita per la loro carriera. Secondo me invece è un palcoscenico di grande rilievo, in quanto ti dà la possibilità di metterti in mostra, di crescere”. C’è un altro consiglio che Maccarone ha per i giovani: “Avere la fame e la voglia di arrivare. Bisogna credere in quello che si fa e concentrarsi sul presente, perché il tempo vola e le possibilità passano”.

Il ritorno in Serie C

E la carriera si chiude proprio lì dove era iniziata, in Serie C. Nel 2018 Maccarone si trasferisce a Carrara, in virtù della chiamata di Baldini, suo allenatore a Empoli 18 anni prima: “Ho risposto alla chiamata di Baldini che mi aveva chiesto di raggiungerlo per dargli una mano. Poi purtroppo non sono riuscito a dare il contributo che desideravo”. A Carrara, due anni più tardi, chiude la sua carriera

Una storia, quella di Maccarone, che si lega inscindibilmente alla Serie C, a quella Casa che lo ha accolto, facendolo crescere prima e riaccogliendolo dopo. L’inizio e la fine di un cerchio. L’inizio e la fine di una storia fatta di sudore, fatica, ma soprattutto di tanti gol e di emozioni.

Un futuro da allenatore

Ho appena finito il corso a Coverciano per fare l’allenatore. È quello che voglio fare nel mio futuro. Sono in attesa dell’opportunità giusta per partire”. Chissà, magari proprio in quella Casa dove tutto ha avuto inizio, la Serie C.

A cura di Nicolò Franceschin