L’eredità di Maestrelli: dai trionfi alla famiglia

La storia ci racconta delle imprese e dell'eredità lasciata dall'ex calciatore

2 Dicembre 2021

Redazione - Autore

2 dicembre 2021 una data che potrebbe significare poco o nulla. Per gli appassionati di calcio e di storia, però, è il giorno di una ricorrenza importante. 45 anni fa ci lasciava Tommaso Maestrelli. Senza ombra di dubbio è e resterà nell’olimpo del calcio italiano per quanto fatto in carriera. Da Calciatore e allenatore raggiunse traguardi importanti: vittorie e trofei rimasti, ancora oggi, negli occhi e nei ricordi dei tifosi. Riconoscimenti che non finiscono, anzi continuano anche dopo la morte. A lui è intitolato uno dei tornei giovanili internazionali più importanti: grandi campioni sono passati da li, anche Messi per intenderci. Dedicato a lui anche il premio ai migliori allenatori italiani. Giusto rendere merito alle grandi imprese che hanno fatto la storia e Maestrelli ne è parte.

Dai trionfi da calciatore allo storico scudetto con la Lazio

Di ruolo centrocampista, Maestrelli inizia la sua carriera nelle giovanili del Bari. Con i pugliesi trova l’esordio in Serie A a 16 anni contro il Milan e nella stagione successiva la prima rete contro la Fiorentina. Non saranno anni semplici, con la guerra di mezzo, il richiamo alla armi e saltuariamente gli venne concesso il permesso di giocare. La retrocessione e la risalita, sempre con il Bari, per arrivare al primo trionfo: la vittoria del campionato di Serie B. Passò alla Roma e alla Lucchese negli seguenti, ma tornò poi a Bari per concludere la sua carriera in biancorosso. Dalla D riuscì nell’impresa di riportare i pugliesi in B, disputando l’ultimo campionato con il ruolo di giocatore e vice allenatore. 

Da allenatore, Maestrelli riuscì a conquistare la promozione con la Reggina in B, vincendo il proprio girone di Serie C. Ma ebbe il suo massimo risultato con la Lazio: la vittoria della Serie B e, subito dopo, la conquista del primo storico scudetto in A per i biancocelesti. Impresa che resterà nella storia. Vinse per due volte anche il premio Seminatore d’oro, assegnato dalla Figc al miglior allenatore. Oggi il premio è a lui dedicato.

L’eredità nel calcio di Tommaso Maestrelli si chiama Andrea

Andando a rovistare nell’albero genealogico della famiglia Maestrelli non possiamo che notare un nome che lo lega all’attuale Serie C. Parliamo di Andrea Maestrelli, difensore che attualmente gioca nel Potenza. “E’ un onore per me vedere che tutti ricordano ancora mio nonno, era un leader vecchio stampo. A chi lo paragonerei oggi? Claudio Ranieri” diceva Andrea in una recente intervista a gianlucadimarzio.com ricordando proprio suo nonno.  Il calcio è un affare di famiglia. Siccome Andrea, oltre al nonno Tommaso, è nipote di Beppe e Marco Materazzi. La storia calcistica di Andrea parte lontano da casa, in Umbria per la precisione. Perugia e Ternana saranno le sue due case. In biancorosso ha la fortuna di avere vicino lo zio Marco, giusto per rendere meno difficile il distaccamento famigliare. Una panchina in B con la maglia del Grifone prima del passaggio alla Primavera della Ternana. Stagione che di fatto poi lo lancerà nel calcio professionistico, grazie anche agli insegnamenti di Sebastiano Siviglia. A Bisceglie troverà la sua stagione migliore in C: 26 presenze in campionato, concluse poi con la delusione della retrocessione. Poi Arezzo, Monopoli, Lucchese e ora Potenza, in cerca di continuità. “Mi alleno per arrivare più in alto possibile e per non avere rimpianti”, la testa fissa sull’obiettivo per ripercorrere le orme di nonno Tommaso e zio Marco. 

A cura di Simone Brianti