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Malotti festeggia insieme al fedele Taro: l’amuleto del Montevarchi è un rottweiler

Ci sono calciatori e allenatori che al raggiungimento di un traguardo tendono a ringraziare amici, fidanzate e tutti i membri della propria famiglia. In questo caso, però, Roberto Malotti, allenatore del Montevarchi, è andato ben oltre. Famiglia sì, ma non solo quella di sangue. L’ex San Donato, infatti, dopo la vittoria della sua squadra per 2-1 sul Gubbio (QUI i gol), per celebrare il risultato e la salvezza si è presentato in conferenza stampa con il suo cane Taro.

Malotti festeggia con Taro, l’amuleto del Montevarchi

Di nome fa Taro e ufficialmente un cognome non lo ha. Il fedelissimo di Malotti è un rottweiler nero, probabilmente più grande dell’allenatore del Montevarchi ma capace di partecipare a una conferenza stampa con la stessa pacatezza dei più flemmatici addetti ai lavori. È bastata una pallina da tennis e qualche carezza da papà Roberto per risultare perfettamente integrato nell’immagine di una storica salvezza.

Guai a sottovalutarlo, perché Taro è un vero amuleto. Anche lo scorso anno, alla vittoria della Serie D sulla stessa panchina, Malotti si presentò in sala stampa con lui. Dopo aver presenziato al primo grande traguardo del suo fidato amico con gli abruzzesi, il rottweiler di casa Montevarchi è diventato ormai uno di famiglia, celebrando questa volta un’incredibile salvezza in Serie C, raggiunta già una settimana fa ma festeggiata in casa sabato. E i tifosi rossoblù si augurano che anche l’anno prossimo Taro possa prendere parte alla conferenza di fine anno, per celebrare altri lieti risultati.

“Sono sereno per il futuro”

Di seguito le parole di Malotti durante la conferenza stampa a cui ha presenziato anche Taro. “È stata una stagione in cui non sono mancate grandi amarezze, ma che è finita con una grandissima soddisfazione. Il fatto che non siamo andati ai playoff per la classifica avulsa non impone certo di cambiare idea su quanto è stato fatto. È stato fatto un campionato sopra ogni aspettativa e questo traguardo ci riempie di soddisfazione e d’orgoglio. Sono soddisfatto e sereno per il futuro. Per il mio futuro non è questo il momento di parlarne. Io credo che indipendentemente da Malotti, a Montevarchi c’è un progetto ed un’idea di calcio che verrà portata avanti indiscutibilmente da chi verrà a fare l’allenatore. Credo che questo sia il valore aggiunto del Montevarchi: non aver mai giocato per salvarsi, ma portando avanti sempre un’idea e un concetto di calcio”.

Redazione

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