Le emozioni di Botturi: “Abbiamo riportato il sole a Mantova”

L'intervista al direttore sportivo biancorosso durante i festeggiamenti per la promozione diretta in Serie B

botturi mantova
7 Aprile 2024

Redazione - Autore

Il primo incontro col presidente in un bar della città, la piena convinzione che toccato il punto più basso non ci fosse altra strada che quella della risalita. Una promessa che sembra pazzia frutto del coraggio riposto nelle proprie idee. C’è tutto questo nelle parole del direttore sportivo del Mantova Christian Botturi alla notizia della raggiunta promozione in Serie B della sua squadra. Il pareggio del Padova col Lumezzane consegna l’aritmetica certezza del salto di categoria per gli uomini di Possanzini. Volume della voce che sale e che scende, emozioni che scandiscono il ritmo delle dichiarazioni. L’unico desiderio di raggiungere i i suoi ragazzi per festeggiare. Il disegno di Botturi e del Mantova è completo: è ora di ammirarlo e celebrarlo.

Botturi: “La piazza aveva bisogno di questo”

Non è facile far fronte al flusso emotivo che lo pervade. Un sorriso acceso sul viso si mischia a una presa di coscienza di ciò che è stato fatto non ancora del tutto compiuta. Così Christian Botturi, direttore sportivo del Mantova promosso in Serie B commenta a caldo quella che è per lui una delle soddisfazioni professionali più importanti. Sono emozioni importanti, vincere non è mai semplice, ma quello che abbiamo fatto qui a Mantova è figlio della programmazione dell’unità di intenti della compattezza del gruppo”. Un pensiero speciale per chi ha creduto in lui, nelle sue idee e nella sua consapevolezza. “Sono contento per il Presidente perché quando sono arrivato a Mantova avevo davanti la scena della contestazione attorno a lui”. Un ambiente scettico, una fiducia costruita nel tempo. Senza presunzione, nel silenzio di chi lavora con dedizione e passione. Una promessa mantenuta come testimonianza di un successo. “Gli avevo promesso di far tornar il sole e ci siamo riusciti. Era una piazza che cercava e aveva bisogno di un cambiamento. Le immagini che arrivano da Mantova sono incredibili, adesso festeggiamo, ma pensiamo anche a onorare il campionato”. Chi ama ciò che fa non si accontenta. “La supercoppa – afferma Botturi – sarà un evento importante perché la società non ha mai partecipato. Poi mi siederò col Presidente per cercare di capire come affrontare la Serie B”.

Botturi

Il dipinto di un sogno

I segreti mai celati di un progetto solido fondato su valori e principi. Prima del calciatore c’è l’uomo. Questo è il mio modo di concepire il calcio e la vita di tutti i gironi. Una volta che capiamo le caratteristiche della persona riusciamo a scavargli dentro e ottenere sempre il massimo”. Idee chiare, nessuna presunzione. “Abbiamo scelto tutti in base alle caratteristiche tecniche, ma soprattutto umane. Gli atleti vanno selezionati in base all’anima, alla pressione sanguigna“. Uscire dagli schemi, costruire qualcosa senza condizionamenti. Essere Christian Botturi è disegnare un Mantova da Serie B in sinergia con il proprio modo di pensare e vivere una passione. “Vi assicuro che l’estate scorsa ci snobbavano per questo. Abbiamo lasciato a casa molti giocatori perché a livello di cuore e anima mi davano poco. Sono contento”. Un pennello, un disegno immaginato, descritto e realizzato: un Mantova da Serie B. “Mi sono presentato in un bar chiedendo al presidente un pennello (LEGGI QUI) come simbolo di una ristrutturazione. Ma posso dire che in 10 mesi abbiamo fatto qualcosa che in altre piazze non si costruisce in anni”. Pennellata dopo pennellata, idea dopo idea, uomo dopo uomo: il futuro ha già segnato la sua prima bozza. “Questo pennello è solo l’inizio. C’è tanto da dare a questa città e a questi ragazzi”. Ma per adesso, spazio alle cose importanti:Basta, lasciatemi andare a festeggiare con quei ragazzi fantastici”.