Credit: Mantova 1911
La città chiama, la squadra risponde. Con un “Martelli” sold out, riempito dai tifosi biancorossi, il Mantova di Davide Possanzini continua a correre. Un 3-1 contro la Pro Patria che legittima e consolida il primato in classifica, mantenendo gli 8 punti di vantaggio sul Padova. “I ragazzi ogni giorno dimostrano l’attaccamento e il rispetto che hanno per il club. I mantovani si stanno riconoscendo nei nostri giocatori“, il commento dell’allenatore in conferenza stampa. Parole che descrivono il legame e l’unione che, partita dopo partita, si è venuta a creare tra la piazza e la squadra. Un rapporto di fiducia e amore recuperato, dopo anni difficili. E sulla spinta dei propri tifosi, il Mantova continua a correre. Un Mantova consapevole delle proprie qualità e che sembra non soffrire il peso di quel primo posto e della corsa alla promozione. Bel gioco, coraggio e tre punti: il Mantova continua a essere il Mantova.
“Una partita impegnativa, la terza in una settimana. I ragazzi l’hanno affrontata bene, hanno gesti la palla benissimo. Siamo riusciti a renderci pericolosi, dispiace per il gol preso“, l’analisi di Possanzini dopo la vittoria contro la Pro Patria. Tra i protagonisti il giovane Bragantini con il gol che ha sbloccato la partita: “Ha grandi qualità, può essere molto più continuo all’interno della partita. Deve crederci e non si deve accontentare“. Bel gioco e non solo. La forza di questo Mantova si sta dimostrando nell’essere gruppo. Chi gioca fa bene. Da Bragantini a chi ha sostituito il capitano Burrai: “I centrocampisti oggi hanno fatto un’ottima partita, non hanno sbagliato un pallone. Quando metto in campo un giocatore so che farà bene. Celesia è un giocatore forte. Siamo contenti di lui, sono contento di tutta la squadra. Una squadra che dimostra una maturità sempre maggiore“. Sulle richieste alla sua squadra: “Io chiedo ai miei giocatori di fare certe cose, non fa niente se sbagliano. Abbiamo fatto una prova clamorosa. Noi cerchiamo di fare il nostro gioco, a prescindere dall’avversario. Poi la partita presenta fasi diverse. Non ci concentriamo tanto sulla strategia avversaria”.
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