Lega Pro, Marani: “Campionato condizionato, ho invitato i club a non iscriversi se non ce la fanno”

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Le parole del presidente della Lega tra sostenibilità finanziaria, riforma Zola e tema seconde squadre.
A campionato terminato e nel pieno dei playoff promozione in Serie C, ad intervenire e a dire la sua su alcuni importanti temi è stato il presidente della Lega Pro Matteo Marani.
Diversi gli argomenti toccati nel corso di una lunga intervista rilasciata a “Tuttosport”: dalla riforma Zola alla seconde squadre, passando anche e soprattutto per il salary cap e per la tematica legata alla sostenibilità economico-finanziaria.
Quella appena terminata, infatti, è stata una regular season del girone C segnata dalla spinosa vicenda Taranto-Turris, una situazione che ha tenuto banco per diversi mesi e che ha portato a variazioni di classifica a campionato in corso. Lo stesso Marani ne è consapevole di questo condizionamento, col presidente della Lega che si è così espresso: “Sono emerse criticità economico-finanziarie, le norme federali hanno portato alle esclusioni di Taranto e Turris. Il campionato sicuramente è stato condizionato e sono state riscritte le classifiche”.
Questa parte dell’intervista, con Marani che ha evidenziato anche la riforma Zola e quindi il tema legato ai giovani: “A settembre partirà un corso specifico a Coverciano, da romantico mi piacerebbe che da lì uscisse il Mino Favini del futuro”.
Lega Pro, Marani: “Classifiche riscritte, sono emerse criticità economico-finanziarie”
Il presidente della Lega Pro si è soprattutto soffermato sulle criticità economico-finanziarie che si son verificate quest’anno, tracciando un bilancio della stagione: “Campionato a due facce. Aperto e combattuto, emozionante anche grazie alla risposta del pubblico allo stadio ma è stato anche un anno difficile: sono emerse criticità economico-finanziarie, le norme federali hanno portato alle esclusioni di Taranto e Turris. Il campionato è stato condizionato, sono state riscritte le classifiche: ne approfitto per ringraziare i tantissimi club, la maggioranza, che hanno dimostrato rispetto istituzionale e non sono intervenuti. Credo abbiano capito che è una sofferenza di tutti e che essere disfattisti non serve: c’è da capire come se ne esce”.
E poi, il tema iscrizione affrontato in assemblea: “Siamo al 25º mese consecutivo di produzione industriale italiana in calo e i presidenti di Serie C sono imprenditori italiani: non viviamo su Marte. La scrematura va fatta in partenza: meglio un’estate calda e un inverno più tranquillo. In assemblea ho invitato i nostri club a non iscriversi al campionato se non ce la fanno”.

Marani: “Salary cap strumento culturale, vogliamo una presa di consapevolezza del sistema”
Di conseguenza, Marani ha detto la sua anche in merito al salary cap: “È uno strumento culturale, obbliga a guardare i numeri: spesso chi opera nel calcio lo fa pochissimo. Non impedirà a nessuno di spendere, anche dopo il primo anno sperimentale: non è una visione sovietica, lo definirei uno strumento didattico. Vogliamo una presa di consapevolezza di tutto il sistema: non si può più andare avanti così. Oggi confidiamo nell’amore delle proprietà e, per carità, per fortuna c’è, perché senza quello il calcio chiuderebbe”.
Infine, sulla riforma Zola e sulle seconde squadre: “A settembre partirà un corso specifico a Coverciano, da romantico mi piacerebbe che da lì uscisse il Mino Favini del futuro. La Serie C ha confermato la sua natura istituzionale. Avrei piacere che qualcosa le venga riconosciuto, per una questione di giustizia: ha storia, dignità, seguito”.