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Marchegiani riparte dal Trento: “Qui per convincere. Papà Luca una guida”

Gabriele Marchegiani torna in campo. Portiere classe 1996, figlio di Luca – storico estremo difensore della Lazio e della Nazionale – ha scelto il Trento, nel girone A di Serie C, per ripartire dopo stagioni travagliate. “Ero svincolato e pronto a rimettermi in gioco”, spiega ai microfoni de LaCasaDiC.com. “C’erano già stati contatti in estate, ma forse non era il momento. Ora quel momento è arrivato ed… eccomi qua”.

Trento, Marchegiani: “Qui per dimostrare di poter giocare in C”

Riallaccia in guantoni e torna a volare Gabriele, dopo che dall’8 aprile, finita l’esperienza al Potenza, era senza squadra: “Questi sette mesi a casa mi hanno aiutato a riflettere: ho capito cosa non è andato e come ricominciare”. Gabriele ci illustra quindi il suo piano e gli obiettivi: “Spero di ritrovare presto la miglior condizione, crescere giorno dopo giorno e poter mettere in difficoltà l’allenatore nella scelta di chi schierare in porta. Voglio dimostrare a me stesso e agli altri che posso benissimo essere un portiere di questa categoria”.

“A livello di squadra, invece, è chiaro che il target primario di una neopromossa debba essere la salvezza. Quindi per ora pensiamo a restare in C, ma la squadra è forte e la classifica lo dimostra. L’avanzare del campionato ci dirà se possiamo andare oltre e puntare a nuovi traguardi”.

A Trento, “nonostante faccia freschino”, Gabriele si è subito trovato bene: “Il primo impatto è stato assolutamente positivo. I compagni mi hanno accolto come un grande gruppo sa fare e ho subito trovato feeling con il preparatore dei portieri, Stefano Scali, che è una figura fondamentale qui”.

Trento, Marchiegiani: “Mio padre Luca una guida”

Come fondamentale è da sempre per lui suo padre Luca: “Abbiamo un bellissimo rapporto e condividiamo l’idea del ruolo del portiere. Ciò che mi è sempre piaciuto di lui, personalmente, è che non si è mai sostituito ai miei allenatori. Ha sempre rispettato chi mi ha allenato e, con i suoi consigli, è una guida gentile sin da quando ero bambino”.

Poi un occhio al passato: “Se mi guardo indietro ripenso alle occasioni che ho fallito. È capitato, a volte, che mi chiedessero di fare il salto di qualità e, proprio nelle partite decisive, quelle più osservate, ho fatto degli errori. Penso poi alla scorsa stagione: venivo da 50 giorni di stop causa covid e ho subito scelto di ripartire, andando al Potenza. Ma forse non ero ancora pronto. Non ho avuto il tempo di riprendermi e ho pagato questa decisione”.

Ora questo tempo lo ha avuto. Ha ragionato, ponderato le sue scelte, ed ora riparte con decisione: “So che ne varrà la pena. Questa città mi affascina e voglio conquistarla”. E allora, in bocca al lupo, Gabriele.

Redazione

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