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Un professionista senza patente, Mariani e la Vis Pesaro: “Voglio dare il massimo, l’Italia? Emozione unica”

Edoardo Mariani, Vis Pesaro (Credit: Vis Pesaro 1898) / www.lacasadic.com

Edoardo Mariani, Vis Pesaro (Credit: Vis Pesaro 1898) / www.lacasadic.com

L’intervista al classe 2008 della Vis Pesaro con “i piedi per terra”.

“Sono in macchina con mamma per andare agli allenamenti”. Inizia così la nostra chiacchierata con Edoardo Mariani, centrocampista classe 2008 che gioca nella Vis Pesaro. Sorriso in faccia, sguardo serio e risposte da professionista. Che però non ha ancora la patente, dato che i 18 anni li compirà solo il prossimo 15 gennaio. La carta d’identità è tutta dalla sua parte, con un futuro ancora tutto da scrivere e un presente che parla Serie C e biancorosso.

Alternare la scuola e il calcio, però, specialmente a questa età può essere difficile: “Non è semplice, specialmente rispetto agli anni passati – dice Edoardo – Faccio il liceo linguistico, ogni tanto mi capita di fare qualche giorno d’assenza per gli allenamenti e le partite. Cerco di mantenere entrambe le cose, anche grazie al protocollo scuola-atleta che mi permette di programmarmi le verifiche“.

L’esordio per Edoardo è arrivato nella passata stagione, contro il Milan Futuro all’ultima giornata di campionato: L’ho realizzato dopo un po’ di tempo, probabilmente è stato uno dei momenti più belli della mia vita. Dopo la partita avevo il telefono sommerso di messaggi. Quest’anno il mister (Stellone) mi sta dando anche più spazio, sono molto contento”.

Per un giovane integrarsi per la prima volta “con i grandi” non è mai facile, ma l’ambiente che si è creato alla Vis Pesaro ha sicuramente aiutato in questo processo: “Cerco sempre di ascoltare i più grandi, si è creato un gran bel gruppo e una bella sinergia. Ho dovuto fare qualcosa quando sono arrivato in prima squadra? Mi hanno accolto subito bene, poi in ritiro quest’anno ho cantato una canzone, si fa così“.

Mariani: “Voglio dare il massimo per la Vis”

E vista la giovane età e lo spazio che sta trovando in Serie C, non mancano gli interessamenti di club da categorie superiori: “Sono sempre stato molto tranquillo, già dall’anno scorso escono articoli di questo tipo. Sono contento, mi fa piacere. Ma resto concentrato sulla Vis Pesaro e su questa stagione. La società ha grande fiducia in me, come dimostra il rinnovo di contratto fino al 2028. Un giocatore con cui mi piacerebbe giocare? Anche se si è ritirato, dico Thiago Alcantara“. E alla domanda “dove ti vedi tra cinque anni” non si scompone: “Voglio arrivare al livello più alto possibile, senza togliere però la cattiveria in campo. Adesso penso solo a dare il massimo per la Vis Pesaro”.

Una persona che ha aiutato Edoardo fino a questo momento è stato sicuramente Stellone, che lo ha fatto esordire tra i grandi e gli sta dando fiducia: “Il mister ci tiene tantissimo a noi. Ci aiuta sempre e cerca di seguirci per farci crescere, in questi mesi ho imparato davvero molto“. E i fan per il classe 2008 non mancano: “La mia ragazza e i miei genitori vengono quasi sempre anche in trasferta, così come il mio migliore amico che prova a seguirmi anche fuori casa“.

Edoardo Mariani, Vis Pesaro (Credit: Vis Pesaro 1898) / www.lacasadic.com
Edoardo Mariani, Vis Pesaro (Credit: Vis Pesaro 1898) / www.lacasadic.com

“L’Azzurro un’emozione unica, l’ho scoperto da un giorno all’altro”

Quest’anno, poi, per Edoardo Mariani, è arrivato anche la soddisfazione dell’esordio con la Nazionale U-18: “E’ stata un’esperienza incredibile, mi è stato detto da un giorno all’altro che ero stato convocato. E’ successo tutto velocemente. Mi porterò sempre dentro quell’esperienza, vestire la maglia azzurra è un’emozione indescrivibile, dopo tanto tempo in prima squadra è stato sicuramente utile confrontarmi di nuovo anche con tutti ragazzi della mia età”.

La dedica finale, poi, va a mamma è papà: “Mi hanno sempre aiutato, sin da quando ho deciso di giocare a calcio e fanno tanti sacrifici per me“. Sorride accanto la mamma, che è stata vicino a Edoardo durante tutta la nostra chiacchierata mentre guidava: Serie A o patente? Lo porto io dove vuole”, risponde ridendo. Sfumature di un ragazzo di 17 anni che, giorno dopo giorno, coltiva il suo sogno. Senza smettere mai di sognare. D’altronde, succede solo a chi ci crede.