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Il grave infortunio, il ritorno in campo e gli 8 gol. “Chef” Calì: “Renate, perché non sognare?”

Michele Calì con la maglia del Renate. Credit: A.C. Renate Facebook

Michele Calì con la maglia del Renate. Credit: A.C. Renate Facebook

Il centrocampista del Renate è intervenuto ai nostri microfoni per fare il punto sulla stagione dei nerazzurri in vista dei playoff.

Siamo ampiamente soddisfatti della stagione. Quando quest’estate ho firmato la società teneva molto alla qualificazione ai playoff visto che venivano da una stagione non superpositiva. Una delle richieste iniziali era tornare tra le prime 10”: parola di Michele Calí, centrocampista del Renate che ha chiuso il Girone A al 5º posto ottenendo la qualificazione ai playoff. Il classe 1994 poi aggiunge: “Averlo fatto così con 60 punti totali comunque penso sia un motivo di orgoglio. Anzi c’è un pizzico di rammarico non aver centrato il quarto posto a pari punti con l’Albinoleffe”.

L’ex Ravenna non ha dubbi su quale sia il punto di forza dei nerazzurri: “Abbiamo incentrato tutto sul gruppo, siamo sempre stati molto uniti, compatti perché abbiamo avuto momenti di difficoltà che son durati anche tanto“Ci siamo detti di guardare una partita alla volta, sapevamo che potevamo essere una squadra fastidiosa”. Ora i playoff, primo ostacolo l’Arzignano: “Perché non sognare? Proveremo a fare il nostro massimo, speriamo di arrivare più in là possibile, guardando una partita alla volta”.

Da un punto di vista personale quella di Calì è stata una stagione dai due volti. Sofferta la prima parte, trascorsa ai box per un grave infortunio, ottima la seconda dove è tornato in campo e ha realizzato ben 8 gol. “Sono molto soddisfatto della mia stagione. Ho saltato i primi mesi per infortunio e mentalmente non è stato facile. In quei momenti vedi sempre tutto nero, negativo e piano piano sono rientrato. A Salò ho fatto il primo gol poi ho lavorato tanto, ho ripreso condizione, e da marzo è andato tutto bene”.

Il centrocampista torna sul ko che lo ha tenuto lontano dal campo per mesi: “Ha pesato tanto, la mia priorità era dare continuità alla stagione scorsa, io gioco sempre per migliorare l’annata precedente. Negli ultimi 5-6 anni ho sempre migliorato la stagione prima e questo mi riempie di orgoglio. Partire col piede sbagliato non era una cosa che avevo considerato, poi sono contento di com’è andata”.

Calí: “A Ravenna e Lumezzane due anni fondamentali”

Prima di approdare al Renate Calí ha giocato tanti anni in Serie D: “Sono ripartito dai Dilettanti, quando scendi di categoria non è mai facile. Il mio obiettivo è sempre stato quello di tornare in C. Forse ci ho messo qualche anno di troppo (ride, ndr) però ce l’ho fatta. Una stagione determinante è stata quella al Ravenna, che mi ha aiutato molto a crescere tecnicamente e tatticamente, poi quella al Lumezzane dove abbiamo vinto il campionato e mi ha formato più a livello di testa, caratteriale. Sono stati due anni fondamentali“.

Uscendo dal rettangolo verde il centrocampista è un grande appassionato di cucina: “È una mia passione. Sono andato a vivere da solo da giovane e mi sono appassionato a questo mondo. Infatti ogni anno sono pieno di compagni di squadra che vogliono scroccare qualche cena (ride, ndr) perché a detta loro me la cavo abbastanza bene”.

Michele Calì con la maglia del Renate. Credit: A.C. Renate Facebook
Michele Calì con la maglia del Renate. Credit: A.C. Renate Facebook

“La laurea ha influito molto sulla mia carriera. Il 14? Per mia figlia”

Parallelamente alla carriera da calciatore il classe 1994 ha intrapreso un percorso universitario in Scienze Motorie conseguendo la laurea nello scorso novembre: “Ha influito decisamente sulla mia carriera, comunque è un settore sportivo che a noi calciatori riguarda da vicino. Mi ha permesso di tenere la mente allenata. Adesso che ho finito sto continuando a informarmi, sto leggendo tanto, sono cose che ho visto che possono andare a braccetto. Anni fa si diceva che non c’era tempo, era difficile unire le due cose, in realtà non è così. Anzi invito i ragazzi più giovani a seguire percorsi di studio perché possono aiutare molto”.

Sulla scelta del numero 14: “È per Cruijff ma l’ho scelto soprattutto perché mia figlia è nata alle ore 14 e quindi è più una dedica per lei. Quando sono stato fuori il fatto di avere vicino la mia famiglia mi ha aiutato tantissimo e adesso vederla gioire insieme a me è stato sicuramente una bella soddisfazione”. Ora Calì spera di vederle esultare ancora per i playoff, dove il centrocampista proverà a incrementare il suo bottino e a trascinare il Renate verso un sogno chiamato Serie B.