Dall’Eccellenza passando per la nazionale rumena: Mogos, il gladiatore rossoblù

La storia del difensore e la forza della famiglia

Mogos Crotone
14 Marzo 2022

Redazione - Autore

È una vera e propria battaglia quando gioca il Crotone. Ogni stadio di Serie C si traveste da arena, con una lotta continua su ogni pallone. Dopo l’infortunio che lo ha tenuto a lungo fuori, Vasile Mogos è rientrato e ha fatto sentire la sua importanza. Fa parte del gruppo dei giocatori utili, anche a partita in corso. Quando viene chiamato in causa non sbaglia e contro il Catanzaro è andato anche in gol (Qui gli highlights), il terzo in stagione. Un bel bottino per uno che di professione fa il difensore. Il terzino è in continua competizione con Calapai per un posto da titolare, ma quando gioca dimostra di essere un vero combattente. Lerda se ne sta rendendo conto, tanto da utilizzarlo anche in un ruolo non propriamente suo: quello del terzino sinistro. Un attestato di stima non da poco, per un giocatore che è partito da molto lontano.

Mogos e una carriera tutta italiana

Nonostante sia cresciuto in Italia, è nato in Romania dove si può dire abbia lasciato parte del suo cuore. È arrivato quando aveva 6 anni, iniziando poi il proprio percorso calcistico pochi anni dopo con l’Asti, squadra della ‘sua’ città, dove ha scoperto un altro amore: quello con il pallone. 10 anni nella società, dove è arrivato anche a debuttare con la prima squadra in Eccellenza. Una rincorsa incredibile, che lo ha portato a calcare i campi di Serie B. Campionato dove è riuscito a lasciare un segno netto. Dopo un intero girone d’andata senza essere sostituito, segnò l’ultimo gol della storia del Chievo prima del fallimento. Una rete rimasta nel cuore degli appassionati, uno dei ricordi più preziosi di una società ormai sparita dai radar del calcio professionistico.

La forza della famiglia

Nel 2019 arriva una delle soddisfazioni più grandi per lui: la convocazione con la nazionale maggiore della Romania. Le emozioni di quel momento se le ricorda ancora benissimo, ne parlò anche in un’intervista a gianlucadimarzio.com, e sono ancora forti. Tanta felicità, specialmente perché aspettava quella chiamata da anni. Un sentimento condiviso anche con la famiglia, con addirittura suo padre in lacrime per la commozione. L’esordio è arrivato con la Svezia, in una gara valida per le qualificazioni a Euro 2020.

Soddisfazioni internazionali condivise con sua cugina Andreea Mogos, schermista italo-rumena con un palmares incredibile tra paralimpiadi, mondiali e europei. Una famiglia che lui stesso ha definito come la sua forza. Una frase che sembra uscita da un film, nonostante ogni anno celebri i suoi familiari in modo particolare. Infatti, nell’intervista ha rivelato: “A fine di ogni campionato organizzo una grigliata a casa mia, non deve mancare nessuno. Genitori, fratelli, sorelle, cugini, amici. Li voglio tutti al mio fianco. I rossoblù hanno in casa un vero e proprio gladiatore, che non sembra intenzionato a mollare un singolo centimetro.

A cura di Giuseppe Federici