Dalla corsa di Mazzone alle gesta di Baggio e Totti: Menichini, una vita in prima fila

10 Novembre 2021

Redazione - Autore

Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non si è attrezzato per dare uno sguardo ad una delle corse più iconiche del calcio italiano. Giusto, i più giovani magari hanno nella testa stampata una delle scene che vede protagonista Mourinho, ma i per i più nostalgici la corsa per eccellenza è quella di Carlo Mazzone.

Brescia-Atalanta, uno dei derby più sentiti in assoluto. E’ la stagione 2001-2002 e al gol del 3-3 delle “rondinelle” ecco la scena che non ti aspetti. Mazzone sotto il settore riservato ai tifosi nerazzurri. Dalla sua panchina al cartellone pubblicitario. Uno scatto degno del miglior centometrista e l’invano tentativo di bloccarlo. Appunto, perché ci hanno provato a fermarlo. E a dare uno sguardo allo foto che vi proponiamo noterete che a tentare di bloccare la corsa di Mazzone c’è anche Leonardo Menichini.

Menichini, una vita da vice di Mazzone: ma quanti insegnamenti

Insieme dal 1991 al 2003. Quando si parla di Leonardo Menichini il pensiero di tutti è “lo storico vice di Mazzone”. Mai fu detta verità più conclamata anche dai fatti. “Che fatica Carlo Mazzone” dichiarerà lo stesso Menichini qualche anno dopo. Ed anche qui, non ce la sentiamo di non credere alla sue parole. Da qualche ora, è il nuovo allenatore del Monterosi, squadra che ha deciso di affidargli la panchina dopo l’esonero di D’Antoni. Insegnamenti, quelli di Mazzone, che nel corso degli anni Menichini ha messo in atto in tutte le sue esperienze.

Dalla prima avventura in Serie A alla guida dell’Ancona e successivamente sulle panchine di Torres, Lumezzane, Crotone, Grosseto, Pisa, Salernitana, Reggiana, Lucchese. L’ultima squadra si chiama Lazio Primavera. Talenti visti sbocciare ( un certo Totti forse vi dice qualcosa ) e campioni al termine della carriera come Roberto Baggio. Giusto per citarne alcuni. Un territorio, quello della Serie C, che Menichini conosce benissimo nonostante un’assenza di quattro anni. Il Monterosi ha però deciso di affidargli il compito di risollevare una squadra che naviga a vista nelle zone basse della classifica (16esimo posto). E se l’indole mostrata in questi anni è sempre la stessa, da quelle parti avranno di che divertirsi.