Dalle due promozioni in Serie A al primo gol con il Pescara: la storia di Luca Mora

Il centrocampista è stato uno dei protagonisti della vittoria contro il Latina

Luca Mora
11 Settembre 2022

Redazione - Autore

Dalla Serie D alla Serie A. L’ultima stagione l’ha giocata con la maglia della Spal. Luca Mora, alla sua età, può anche decidere di scendere di categoria e portare un po’ della sua esperienza. Ma non solo: anche tanta qualità. Sacrificio, dedizione, un calciatore vecchio stampo. Filosofo a suo modo, un uomo saggio. “Non uso i social”, ha dichiarato in un’intervista a Gianlucadimarzio.com. Un centrocampista “tuttofare”. Se lo chiami lui c’è, anche dove gli altri non ci sono. Motore inesauribile, fisico. Nato a Parma, nel 1988. Una vita fa, sembra. Eppure siamo ancora qui a discutere di un libro senza lucchetto, e ancora con delle pagine da sfogliare. Il Pescara, in Serie C, lo ha acquistato e lui, alla seconda presenza stagionale, ha trovato la prima rete sotto la guida di Alberto Colombo contro il Latina. Lui che è rimasto svincolato dopo l’esperienza a Ferrara.

La storia di Mora: dalla D alla Serie A. Una scalata da sogno

Una storia partita da Reggio Emilia, dalla Serie D, con la maglia del Castellarano. Un’avventura che dura dal 2007 al 2009. A piccoli passi, aspettando che la vita gli dia quello che si merita. Così arriva il professionismo con le maglie di Crociati Noceto e Pro Patria. 54 presenze e 2 reti con il club gialloblù, 32 gettoni e 2 gol, invece, con il club in provincia di Varese. L’inserimento una dote naturale, così come la grande fisicità. Resta ancora in Lega Pro, ma cambia maglia: lo tessera l’Alessandria, con cui rimarrà 3 anni. 92 presenze, 6 gol e 5 assist nella sua esperienza coi grigiorossi. Titolare inamovibile, pedina che tutti gli allenatori vorrebero con se, per affrontare una battaglia.

Dal 2014 al 2018, si apre un “triangolo perfetto”. 3 anni e due promozioni: la prima nella stagione 2015-2016, la seconda un anno dopo. Dalla Serie C, alla Serie A. 36 mesi da protagonista, da lottatore, da vincitore. Con Leonardo Semplici in panchina. Chiuderà la sua avventura con il club ferrarese collezionando 135 presenze (di cui 16 nella massima serie), segnando 14 gol e fornendo 15 assist. Dal 2017 al 2021 gioca con lo Spezia. Coi bianconeri 84 presenze e una promozione in Serie A. In quegli anni, è il pupillo di Vincenzo Italiano, che lo fa giocare 29 volte (di cui 4 ai playoff). Raggiunge ancora il massimo campionato. Un sogno che si avvera. Dal Castellarano, alle partite contro Juventus, Milan, Roma e Napoli. Una di quelle storie da raccontare, che il calcio sa regalare. Con i liguri colleziona però soltanto 4 presenze in quell’anno e così torna di nuovo “a casa”. Una soluzione mai banale. 17 presenze lo scorso anno, 25 in nella passata stagione. Adesso è arrivato a Pescara e, nonostante l’età, non ha nessuna voglia di smettere di lottare in mezzo al campo.

Filosofo a suo modo: “La ricerca della felicità”

La ricerca della felicità, l’ispirazione ad Epicuro e quei due campionati vinti da uomo leader: “Mi ispiro a Epicuro – le sue parole a Gianlucadimarzio.com – e la sua ricerca della felicità. Alla Spal abbiamo vinto due campionati perché eravamo felici. Direi che lottare per salire in A e lottare per salvarsi, alla fine non sono una cosa così diversa: dobbiamo essere felici di esserci, di poter dimostrare il nostro valore”. Un uomo dai sani valori, lontano dalla modernità, dai social. Lontano dal business, dai soldi che girano attorno al mondo del calcio. Non disdegna i piaceri della vita, ma li coglie con grande equilibrio. Equilibrato, così com’è in campo. “Il mercato crea soldi e uno li può spendere, se vuole. Se poi vogliamo parlarne dal punto di vista etico, allora dovremmo rivedere l’80% di tutto quello che ci circonda. Non solo del calcio”, aveva continuato. Ora il Pescara gli ha affidato le chiavi del centrocampo. Luca Mora, l’uomo delle promozioni pesanti per ritrovare la Serie B.