Da Calciocatania.it
Un girone d’andata in Serie C da fenomeno, e un futuro in massima serie già colorato di tinte neroverdi, quelle del Sassuolo. Luca Moro si gode le luci della ribalta dopo i 21 gol siglati fino a questo momento con la maglia del Catania, ma pregusta già i palcoscenici di Serie A che da qui a qualche mese lo vedranno protagonista.
In occasione di una chiacchierata con i colleghi di Cronachedispogliatoio.it, il classe 2001 ha raccontato alcuni aneddoti sul suo recentissimo passato, con un occhio sempre rivolto a ciò che verrà.
“Incontrare Paloschi un sogno; Catania è linfa vitale”. Passato, presente e futuro: Luca Moro vive in questo periodo un costante flusso di emozioni. Si parte da Ferrara: “L’emozione più grande l’ho vissuta a Ferrara quando incontrai Paloschi. Ero piccolo, giocai un torneo e lui era ospite d’onore. Era salito alla ribalta e noi sognavamo di diventare come lui”. L’oggi, invece, ha il profumo della Sicilia e di un calcio fatto di passione e coinvolgimento popolare: “Catania è un appuntamento romantico se ami il calcio, una tifoseria del genere è linfa vitale se ti piace lo sport”.
Un domani ricco di incognite, al quale Moro si avvicina un passo alla volta, con cautela ma anche tanta voglia di continuare a stupire: “Guardo i video di Scamacca, è davvero forte. Rispetto alla C mi arriveranno meno palloni sporchi, in A si fanno molti più passaggi rasoterra. Inoltre sono curioso di vedere il VAR all’opera. In Serie C, se cadi dopo un contatto che tu percepisci come grande ma non è visibile a occhio nudo, nessuno fischia. Io non vedo l’ora di affrontare Ibrahimovic e la difesa dell’Inter”. Il calcio può improbabili sorprese ma difficilmente si piega all’illogicità: i sei mesi perfetti di Luca Moro, infatti, non sono solo il segno di un’improvvisa maturazione calcistica, ma anche un riflesso delle scelte compiute dal futuro giocatore del Sassuolo. “Verso la fine della scorsa stagione ho chiesto ai preparatori e al nutrizionista della Spal alcuni consigli, – spiega Moro – avevo capito che l’allenamento con la squadra non bastava più. Ora ho regolato la mia alimentazione e ho iniziato a lavorare con gli elastici per rinforzare glutei e gambe“.
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