Stadio Taranto, assessore Azzarò: “L’impianto sarà pronto nel 2026”

Le ultime novità sul nuovo Iacovone

Taranto nuovo stadio
11 Maggio 2023

Redazione - Autore

Lo stadio del Taranto si farà. A dirlo – ai microfoni di AntennaSud – è stato Gianni Azzarò, Assessore al Patrimonio e allo Sport del Comune di Taranto. Queste le parole dell’Assessore sul nuovo stadio Iacovone: “Tutta la fase progettuale e l’iter amministrativo stanno procedendo secondo crono-programma verrà approvato tutto entro fino anno e, ad oggi, ci siamo dati come inizio dei lavori i primi mesi del 2024. La prossima stagione il Taranto giocherà ancora allo Iacovone? Il campionato lo inizierà sicuramente allo Iacovone, poi bisognerà capire quando inizieranno i lavori. Se partiranno a febbraio o marzo 2024, per finire il campionato dovremo trovare un’altra soluzione. Ma non dipenderà da noi, dovremo capire come andranno tutte le procedure amministrative

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L’assessore ha poi continuato specificando i tempi di questi lavori: “I lavori per il nuovo stadio, da cronoprogramma dureranno 600 giorni si partirà i primi mesi del 2024 e continuiamo di chiudere nei primi mesi del 2026, meglio ancora se per fine 2025, perchè bisogna avere i tempi tecnici per i collaudi e per testare lo stadio”.

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In questi 600 giorni dove giocherà il Taranto? Azzarò chiarisce anche questo punto: “Nella domanda di iscrizione il Taranto indicherà lo Iacovone come impianto. Noi siamo sempre aperti al dialogo e al confronto, in primis con la società ma anche con la Lega. In occasione del Consiglio Nazionale dell’Anci, c’è stato un incontro con lo stesso presidente di Lega con cui abbiamo voluto condividere delle possibili soluzioni per risolvere le nostre problematiche. Per esempio, loro, nel periodo in cui non avremo lo Iacovone sono più propensi a trovare una soluzione con uno stadio che ha già l’omologazione per la C, la scelta naturale in questo senso sarebbe per esempio Francavilla Fontana che è anche più vicino rispetto ad altri impianti

Ci potrebbe però essere una soluzione interna al comune:Soluzione a Taranto? Una delle soluzioni a cui stavamo pensando era quello del Renzino Paradiso. Quell’impianto sarà comunque oggetto di interventi e l’idea era quella di omologarlo e utilizzarlo in assenza dello Iacovone. Ma non vogliamo sbagliare e non vogliamo correre nessun rischio, al primo posto c’è la squadra e il Taranto Calcio, per questo qualsiasi scelta che prenderemo la vogliamo condividere con la società e con la Lega. Ci sono dei sacrifici da fare, ma alla fine l’obiettivo è quello di giocare in uno stadio che sarà uno dei più belli a livello nazionale, avendo una squadra che partecipi a campionati importanti che le spettano di diritto”.

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I costi e la capienza dell’impianto

L’assessore commenta anche i dettagli del progetto, partendo dai costi: “Project financing? Si, il progetto quota intorno ai 46 milioni di euro, una ventina li mette il Comune e 25 circa il soggetto privato che, successivamente, gestirà il nuovo impianto fino a quando non rientrerà dall’investimento effettuato. La gestione al privato verrà data sulla base di una convenzione in cui ci sarà anche la parola dell’Amministrazione, un pò come già succede con la Piscina Comunale che già oggi è data in gestione ad un privato con convenzione. Poi chiaramente il gestore ha tutto l’interesse di interloquire con il privato che gestisce la squadra di calcio. Perchè non fare lo stadio in un altro posto? Avremmo rischiato di allungare i tempi, già adesso facendolo nello stesso posto abbiamo i tempi contingentati, figuriamoci farlo in un altro posto. Poi c’è un progetto più ampio, insieme ad altri impianti che stiamo realizzando vogliamo dare riscatto alla Salinella”.

Il nuovo stadio avrà circa 16.500 spettatori. “Il fatto che potevano essere almeno 20.000 è una considerazione che da tifoso ho fatto anche io. Ma quel numero viene fuori da uno studio che tiene in considerazione il fatto che lo stadio non è sempre pieno e che quindi bisogna pensare a quella che può essere la media di spettatori in una stagione. Inoltre, quel numero tiene in equilibrio finanziario la gestione dell’impianto”.