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Padova, Andreoletti si presenta: “Sono orgoglioso di essere qui. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti”

Matteo Andreoletti, allenatore

Matteo Andreoletti mentre allena la sua squadra

Il Padova presenta ufficialmente il suo nuovo allenatore: Matteo Andreoletti. Per l’ex Benevento un contratto valido fino al 30 giugno 2026.

Come vi avevamo preannunciato il nuovo allenatore del Padova è Matteo Andreoletti. Il classe 1989 è pronto a vivere la sua seconda esperienza in panchina tra i professionisti, dopo quella vissuta a Benevento nel 2023-2024.

Per lui sono 19 le panchine in giallorosso: 8 vittorie, 6 pareggi, 5 sconfitte per un totale di 30 punti. Questo lo score, ritenuto insufficiente dalla società che ha deciso di cambiare a fine girone d’andata.

L’esperienza non positiva a Benevento, non ha influito sulla scelta del Padova. Il ds Mirabelli ha voluto affidarsi alla sua gioventù per effettuare un campionato di alto profilo, dopo la seconda posizione del campionato appena concluso.

Voglia di lavorare, determinazione e passione” : Matteo Andreoletti. Tanti i temi trattati: tifosi, squadra e passato. “Voglio rendere orgoglioso la mia squadra e i miei tifosi. Ho il sostegno della società. Dobbiamo essere orgogliosi di indossare questa maglia“.

Padova, Andreoletti si presenta: “Dobbiamo dimostrare di essere degni”

Ore 11.35: “Mi sono sempre sentito allenatore. Ho fatto degli anni nelle giovanili dell’Atalanta. Mi sono reazionato con molti giocatori. A 23 anni ho smesso. Era il momento giusto. Dire che oggi è un privilegio allenare il Padova è troppo semplice. Quando non dormi la notte per il tuo lavoro è la strada giusta. Ho iniziato con i giovani, sensazioni che non avevo mai provato da calciatore“.

Ore 11.31: “Io credo che più che le aspettative chi ha vinto ha delle caratteristiche ben chiare. La serie C non si vince con le vecchie glorie. Se penso alle squadre che hanno vinto sono squadre formate da giocatori che vedono le opportunità che possono cambiare la carriera. Qui vincono le squadre che vanno a 300 all’ora. Se vogliamo migliorare il secondo posto, questa è una squadra che lavora“.

Ore 11.29: “Lo staff resterà con me. Per me è una fortuna e un privilegio poter collaborare con loro anche perchè conoscono già la squadra“.

Ore 11.25: “Secondo posto è da migliorare. L’obiettivo più grande che mi sono posto è rendere orgogliosi la mia società e i miei tifosi. Non bisogna solo puntare al risultato ma svegliarsi ogni mattina ed essere grati di indossare questa maglia. Il lavoro settimanale sarà importante. Dobbiamo essere un gruppo unito. Dobbiamo tornare a essere uniti. Migliorare il piazzamento io da solo son la squadra non posso, abbiamo bisogno del sostegno della società che è già presente e dei tifosi. Tutte le attività che possiamo fare per avvicinare il pubblico la faremo“.

Ore 11.23:  “Voglio tenere il portiere con noi. E’ un patrimonio del Padova. Mi piace la squadra organizzata. Mi piace una squadra che ha il dominio del gioco. Devi riempire gli spazi. Una volta che riempiamo tutti gli spazi, con qualità, puoi fare calcio propositivo. Un aspetto fondamentale è la riconquista della squadra. Sarà uno degli aspetti su cui lavoreremo maggiormente. Il fatto di poter lavorare con uno staff che resterà con me è una fortuna e privilegio“.

Ore 11.20: “La squadra ha assolutamente bisogno di lavorare con una difesa a 3. Con la difesa a 4 penalizzerebbe troppo i giocatori di questa rosa. Il mio compito è mettere i giocatori nelle migliori condizioni. Una volta stabilito che la difesa a 3 sarà la certezza, capire se giocheremo con due o tre centrocampisti, un trequartista, una punta… Questa rosa offre un’ampia scelta. Non mi piace una squadra con troppi riferimenti all’avversario. Una volta stabilita la difesa a 3 potremmo costruirci varianti tattiche imprevedibili.

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L’esultanza dei giocatori del Padova / Credit: Martina Cutrona / www.lacasadic.com

Ore 11.15: “Ho visto un sacco di partite del Padova, mi permetto di dire che comunque conosco la squadra non come lo staff tecnico che resterà con me. Posso dire di avere un’idea chiara della squadra. Secondo me è complicato migliorare questa squadra. Stravolgere una squadra che è arrivata seconda è impossibile. Io non voglio stravolgere. Ho chiesto di lavorare con tutti i giocatori sotto contratto durante il ritiro. Per inserire qualche calciatore e non sbagliare bisogna conoscere bene la squadra. Voglio conoscere ogni singolo giocatore. Alleno una squadra forte, difficilmente migliorabile”. 

Ore 11.14: “Quando un allenatore fa una scelta, valuti tutto. Conosco bene la storia recente della società. Io credo che quando si arriva a un esonero non credo che sia figlia solo dei risultati. Si deve essere rotto qualcosa. L’obiettivo? Diventa difficile. E’ fare meglio. Noi dobbiamo migliorarci nel piazzamento, è un investimento a lungo termine. Prima i passaggi intermedi ovvero migliorare volta per volta. Ci sono tanti numeri. Partendo già da molte certezze. Ci sono situazioni importanti. Una squadra che è arrivata seconda con la miglior difesa del campionato. Il Padova ha raggiunto il 51% di possesso palla quest’anno. Il miglioramento non deve essere solo in classifica. Per arrivarci ci devono essere dei micro miglioramenti”. 

Ore 11.13: “Non mi permetto di paragonarmi ai miei colleghi. Io so che posso portare voglia ed entusiasmo. La piazza la conosco da avversario, mi sono documentato. So che è una piazza di gente che chiede molto. Per quanto mi riguarda ho ben chiaro in testa dove voglio arrivare. Non mi aspetto nulla. Dovrò dimostrare giorno per giorno di essere l’allenatore del Padova. Dovrò dimostrare di essere degno di questa chiamata. Amo il mio lavoro, sono un gran lavoratore“.

Ore 11.12: “E’ difficile in Serie C trovare proposte di questa qualità. Padova è una squadra di altissimo livello. Il privilegio di lavorare con il Direttore, di lavorare in una realtà che ha la visione di lavorare in un breve raggio. Quando ti chiama Mirabelli, prendi la macchina e vieni a firmare subito“.

Ore 11.10: “Gli anni di contratto non è stata una mia richiesta. Per quanto mi riguarda avrei accettato il Padova anche con un solo anno di contratto. Non è sicuramente questo il motivo che mi spinge oggi a essere l’allenatore del Padova. Quando poi il direttore ti offre due anni di contratto vuol dire che c’è fiducia. Ripeto io guardo a corto raggio. Per me non è questione di cifre. Abbiamo opzione anche per il terzo anno, senza entrare nello specifico“.

Ore 11.07: “Cosa non è andata a Benevento? Sono stati 6 mesi bellissimi dove sono migliorato tanto come allenatore. Una piazza depressa perchè arrivava da due retrocessioni in pochi anni.  E’ stato molto stimolante. Un esonero non fa piacere, ho tanta voglia di ripartire. Se penso a quella esperienza non è tutto da buttare. Abbiamo fatto 30 punti. Sono tutte esperienze che mi porto con me. Se non avessi allenato il Benevento oggi non sarei l’allenatore del Padova“.

Ore 11.05: “Sono orgoglioso oggi essere qui, essere l’allenatore del Padova è un punto importante della mia carriera. Per me questo è un momento importantissimo e oggi sono orgoglioso di essere l’allenatore del Padova“.

Ore 11.00 Inizia la conferenza