Palermo, annullato il tour in pullman per i festeggiamenti

La decisione della Questura

palermo
13 Giugno 2022

Redazione - Autore

Il Palermo ha festeggiato una promozione in Serie B che mancava da 3 anni. Dopo anni di difficoltà, la società rosanero ha ricostruito una squadra per puntare alle categorie superiori e ci è riuscita al termine dei playoff. La festa per la vittoria contro il Padova in un Barbera ricolmo di tifosi è andata avanti tutta la notte per le strade della città. La squadra si preparava anche al consueto giro in pullman scoperto per celebrare la promozione, in programma martedì 14 giugno. Date le imminenti partenze di molti giocatori – tra cui Brunori per il viaggio di nozze – il club e l’amministrazione comunale volevano anticiparla a oggi, lunedì 14 giugno, alle ore 19:00. Purtroppo però tutto è saltato, anche la festa in sé, per il divieto arrivato dalla Questura.

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Credit foto: Pasquale Ponente

Palermo, perché niente festa promozione?

Non avendo ottenuto l’accesso tramite promozione diretta, il Palermo ha lottato e conquistato sul campo la cadetteria uscendo vincitrice dal playoff. Dopo aver avuto la meglio su Triestina, Virtus Entella e FeralpiSalò, i rosanero hanno vinto la doppia finale contro il Padova raggiungendo l’obiettivo.  

Sono state migliaia le persone scese per le strade di Palermo, una festa enorme per tutti i tifosi che sognavano questo momenti da diverse stagioni. La celebrazione sarebbe poi dovuta continuare con il tour per la città su un pullman scoperto – previsto prima per martedì 14 e poi per il lunedì – dove avrebbero sfilato calciatori, staff e l’allenatore Silvio Baldini. A poche ore dalla festa è però arrivato lo stop della Questura. Al Palermo è stato quindi vietato di procedere con la sfilata e con qualsiasi altra manifestazione che avrebbe comportato il coinvolgimento di un grande gruppo di persone. Data la coincidenza dell’evento con le consultazioni amministrative, sarebbero state messe in grave rischio la sicurezza e la viabilità. L’alto afflusso di gente che avrebbe comportato la celebrazione, avrebbe quindi messo in pericolo l’ordine pubblico.