Paponi: “Il Bari conta più dei miei gol, qui per andare in B”

L'attaccante, già con il ds Polito alla Juve Stabia: "Tanta concorrenza in attacco? Una risorsa. I cambi fanno la differenza"

12 Ottobre 2021

Luca Guerra - Autore

”Non vivo per il gol personale, conta che segni il Bari. Che lo faccia Paponi o qualcun altro, cambia poco”. Manifesto d’intenti di un attaccante che in Puglia ha ritrovato la gioia della rete che si gonfia a fine settembre, colpendo il Messina nella stessa porta dove 15 anni prima aveva firmato un gol iconico con la maglia del Parma. Nella cooperativa del gol di Michele Mignani – 9 marcatori per 16 gol in campionato, nessuno ha fatto meglio nel girone C di Serie C – c’è anche quest’attaccante giramondo, che a 33 anni ha salutato Padova nelle ultime ore del calciomercato estivo per raggiungere Bari e ritrovare il direttore sportivo Ciro Polito, che lo aveva già avuto in squadra alla Juve Stabia: “Ho sentito Polito l’ultimo giorno di mercato e mi ha detto di questo scambio in corso con il Padova – ricorda Paponi in conferenza stampa – ha detto che mi voleva perché mi conosce come persona e per quello che potevo dare nello spogliatoio. L’ultima stagione non era andata bene per diversi problemini fisici”.

Paponi e la concorrenza: “L’attacco del Bari è uno stimolo per tutti”

A Bari Paponi ha trovato un attacco deluxe per la categoria. Antenucci, Simeri, Cheddira, Marras, Botta e Citro. Con il suo gol in 26 minuti giocati, ha la media voto migliore: “Speriamo di continuare così aumentando il minutaggio – ci scherza su – la concorrenza è solo uno stimolo: quando ci sono giocatori importanti che accettano la panchina aumenta il livello di concentrazione di tutti. Ci deve essere sempre questo atteggiamento di qui fino alla fine. Io me la gioco con serenità, il mio obiettivo è quello di vincere, a prescindere da chi gioca”. Monito virtualmente affisso sulla lavagna nello spogliatoio del Bari, dove l’attaccante cresciuto nel settore giovanile del Parma sta vivendo il “quinto anno consecutivo in C. Sono stato a Castellammare di Stabia conosco abbastanza bene il girone. E’ un campionato difficile, un campionato nel quale conta la coesione del gruppo. Sono venuto qui a giocarmela, so che ci sono giocatori forti”.

La Serie A a 18 anni e il rimpianto Liverpool

La voce è quella di chi a 18 anni aveva conquistato tante attenzioni, compresi il sondaggio del Manchester United e la possibilità di passare al Liverpool. Era un altro Paponi, spiega: “Quando sei giovane tante cose non le comprendi. Non comprendi bene quella che è la professionalità da avere anche fuori dal campo“. ll passato è alle spalle, anche quello più recente: “Vorrei ripetere la stagione alla Juve Stabia, perché ho vinto il campionato. C’era Polito – ricorda – e tutto è andato per il verso giusto dall’inizio alla fine”. L’ultimo gol prima di Bari lo aveva segnato con la maglia del Piacenza: 20 gennaio 2020, su rigore contro la Triestina. “Dopo Piacenza c’è stato lo stop per Covid, sono stato fermo 4-5 mesi. Ho rifatto la preparazione a Padova, ho provato ad accelerare i tempi ma mi sono fermato di nuovo. Ora sto bene (lo dice con scaramanzia, ndr) ma spero vada così. Pronto per giocare dal primo minuto? Lo sono, ma conta essere a disposizione, che sia per un minuto o 95“.

Attaccante giramondo, a Bari per restare a lungo

Buoni propositi di chi è stato anche in Canada con i Montreal Impact, passando per corse al vertice, retrocessioni e lotta per evitare i play-out. Fino alla chiamata del Bari. “Cosa porto al gruppo? Sono un ragazzo che ancora si diverte al campo – si definisce – e ha entusiasmo per poter vincere. Poi il calcio è fatto di momenti. L’importante è che si stia sempre tutti sul pezzo. Ognuno può farti vincere una partita. Siamo talmente tanti e bravi che conta restare sul pezzo. La mia esperienza è far capire agli altri che occorre stare sempre concentrati”. Il secondo tempo contro la Turris, con la rimonta da 1-2 a 4-2, è il punto di ripartenza: “Chi affronta il Bari sfida una squadra forte e prima in classifica. Tutti avranno un approccio molto intenso, come l’ha avuto la Turris – la sua certezza – poi da noi possono fare la differenza anche la sostituzioni. Siamo forti, abbiamo qualità e possiamo cambiare la partita in ogni momento“. Guai però a guardare oltre il 17 ottobre, data della trasferta a Campobasso: “Le prossime partite? Guardo solo a Campobasso, dobbiamo provare a vincere contro un avversario che arriva da due vittoria di fila. Avranno entusiasmo. Il futuro della squadra è solo Campobasso”.