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Dalla malattia al ritorno in campo, Peeters: “Ho avuto paura di morire”

Nel marzo del 2022 Daouda Peeters era in rampa di lancio per quanto riguardava la sua carriera. All’epoca era un 22enne centrocampista della Juventus Next Gen, in prestito allo Standard Liegi. Di lui in quel momento si parlava un gran bene, visto che la società bianconera l’aveva acquistato due anni prima dalla Sampdoria per 4 milioni. Cresciuto calcisticamente nel Brugge, il calciatore belga era tornato in patria per giocare con continuità e fare esperienza in una squadra e in un campionato importante: per Peeters 5 presenze totali prima dell’evento che ha rischiato di segnarli per sempre la carriera e la vita. “Ho avuto paura di morire. Sono sempre stato in salute, poi da un giorno all’altro è cambiata ogni cosa“, ha raccontato a Cronache di Spogliatoio. Durante un allenamento si sente debole e senza forze con problemi di equilibrio. Dai primi esami non sembra niente di serio, ma il calciatore continua ad accusare gli stessi problemi. Solo dopo esami specifici arriva la diagnosi tremenda: sindrome di Guillain-Barrè.

“Ho avuto paura di morire”, l’esperienza di Peeters

La sindrome di Guillain-Barrè colpisce il sistema nervoso periferico, una polineuropatia su base immune. Se si è fortunati dopo cure specifiche si torna a camminare, altrimenti nei casi più gravi si rischia la paralisi e pure la morte. Le gambe che smettono di funzionare, la caduta e la paura di non farcela davanti al dottore.Ho rischiato di non poter riprendere a camminare, sono stato due settimane bloccato a letto. In tre giorni ho perso completamente l’uso delle gambe. Non senti i piedi, il nulla dalla vita in giù. Sai poi non esiste una cura, quindi ci puoi fare molto. Se non pregare”. Oltre alle cure dei medici, è la forza di volontà di Peeters che ha fatto la differenza in questa storia. Un anno e mezzo di riabilitazione, con in testa solo il pensiero di farcela e tornare in campo. La vicinanza di amici e colleghi “Ho ricevuto tantissimi messaggi. Il più bello? Uno molto lungo di Lukaku. Mi ha dato molta forza. Anche uno di Danilo, che è stato mio compagno alla Juventus”.

Nello scorso weekend il sogno che diventa realtà, quasi 500 giorni dopo: il ritorno in campo in Serie B con la maglia del Sudtirol, contro la Ternana. L’ingresso in campo al 97’ è il ritorno alla normalità, alla vita. Per il centrocampista belga l’inizio di un nuovo cammino, con la Juve Next Gen sempre sullo sfondo e proprietaria del suo cartellino. Il Sudtirol ora però è il presente. Vietato arrendersi, l’ha insegnato a tutti Daouda. Bentornato, davvero.

Alessio Navarini

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